la polemica

Niente soldi all’oratorio: «È poco laico»

Arco, diventa un caso il progetto per il Piano Giovani bocciato dalla Comunità di valle. Interrogazione di Comperini


di Leonardo Omezzolli


ARCO. Respinto il progetto per il Piano giovani dell’Alto Garda presentato dai ragazzi dell’associazione Noi Oratorio della parrocchia di Arco. Non per mancanza di fondi, visto che dei 140 mila euro a disposizione sono stati assegnati solo 109, ma perché tra le varie motivazioni vi sarebbe quella di non essere un progetto sufficientemente laico. Fatto che ha indispettito sia i ragazzi tra i 17 e i 21 anni che lo hanno elaborato, sia il responsabile referente, nonché presidente dell’associazione «Noi Oratorio», Franco Righi.

Una discriminante di troppo che si è andata a sommare ad altre variazioni chieste dalla Comunità di Valle, intermediaria delle Provincia, affinché il progetto potesse essere approvato. Modifiche sostanziali che - secondo gli autori - avrebbero snaturato il progetto originario. «Sono diverse le variazioni che ci hanno proposto per ottenere l’approvazione - spiega Righi - Tra queste anche la segnalazione di fare proposte maggiormente laiche, cosa che ci ha sorpresi non capendo come potesse riguardare il nostro progetto». I ragazzi di Noi Oratorio sarebbero andati a sviluppare una serie di incontri inerenti i pericoli della droga. Incontri che avrebbero coinvolto le forze dell’ordine e portato la testimonianza di un padre che ha perso il proprio figlio a causa dell’abuso di stupefacenti. A questi si sarebbe aggiunto il concerto dei The Sun gruppo rock, punk rock e christian rock di Vicenza. Per ragioni organizzative e data la disponibilità di spazio gli eventi progettati dai ragazzi si sarebbero dovuti svolgere all’oratorio S.Gabriele.

«Ci hanno chiesto - continua Righi - di realizzare altre quattro date e, se non tutte, di farne alcune al Cantiere 26, di togliere il concerto e di dare un'impronta più laica». «Ci siamo rimasti male - afferma il presidente di Noi Oratorio - Queste richieste avrebbero snaturato l’impegno organizzativo dei ragazzi, così abbiamo deciso di non presentare modifiche e conseguentemente ci hanno bocciato il progetto». Questione delicata sottoposta all’assessore al sociale, Silvia Girelli, dalla consigliera Silvana Comperini (Patt) durante il consiglio comunale di lunedì. «Non c’è forse una frattura nella società di Arco - si chiede Comperini - dove un progetto per essere approvato dai ragazzi dell’oratorio deve essere fatto al Centro Giovani? Non sono uguali i ragazzi di una e l’altra struttura?». «Ho verificato con l’oratorio - insiste la consigliera - Progetto bocciato perché non sufficientemente laico». L’assessore Girelli chiarisce la complessità di questi bandi e come ci siano appositi criteri da rispettare. «Per esempio - commenta - il solo concerto aveva un costo troppo alto».

Più specifica l’assessore al sociale della Comunità Patrizia Angeli. «Facciamo le annotazioni per far si che i progetti vengano approvati dalla Provincia, abbiamo uno sportello apposito. Facciamo più fatica a dire di no che di sì».













Scuola & Ricerca

In primo piano