«Nessun patto col Pd il vostro accordo al Senato è locale»

Il professore resta cauto: «Utilizzati simboli locali, non di Scelta Civica. Non ci sono intese pre-elettorali»



TRENTO. «Allora presidente, in Trentino l’alleanza con il Pd è cosa fatta». I giornalisti incalzano Monti. Lui fissa le sue carte e poi pesa le parole della risposta: «Qui c’è una situazione come sapete molto particolare, c’è il sistema dei collegi uninominali per il Senato con tre candidati unitari, uno del Pd, il montiano Tonini - mi dicono che lui stesso si qualifica così e mi fa piacere - uno del partito autonomista Patt e uno dell’Unione per il Trentino. Sono insieme al Senato candidati che fanno riferimento a Bersani e candidati che fanno riferimento a noi», prosegue il professore. Che subito precisa: «Il collante è l’autonomia, ma è una situazione molto specifica tanto è vero che è stato usato il simbolo locale e non quello di Scelta Civica. Da parte nostra non esiste nessun accordo con nessuna forza politica». Simboli locali, situazione specifica. Il premier usa quasi le stesse parole pronunciate da Lorenzo Dellai all’indomani dell’intesa per i collegi del Senato tra Pd, Patt e Upt. Nessun laboratorio trentino per una futura alleanza nazionale Monti-Bersani, almeno non ora. Anzi, dopo un martedì di aperture reciproche, la giornata di ieri è stata segnata da nuove scintille. «Se vuole collaborare faccia delle scelte all'interno della sua alleanza», ha alzato il tiro Monti. Secca la replica del segretario del Pd Bersani: «Il mio polo è il mio polo e che nessuno lo tocchi. A partire da lì sono pronto a discutere». Dichiarazione a cui è seguita quella del leader di Sel Nichi Vendola: «Centrosinistra e Monti sono inconciliabili. La nostra coalizione ha il diritto di vincere senza la tutela di un conservatore». (ch.be.)













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