«Nessun depotenziamento per l’ospedale di Borgo»

L’assessora Donata Borgonovo Re conferma però il “taglio” di un chirurgo: «Il posto disponibile lo metto dove serve. I soldi per i lavori sono già a bilancio»


di Marika Caumo


BORGO. Nessun depotenziamento per il San Lorenzo. Lo ha assicurato ieri l'assessora alla salute Donata Borgonovo Re ai sindaci della Valsugana, scesi a Trento preoccupati per lo "spostamento" di un chirurgo da Borgo (dove il posto era rimasto vacante a seguito di un pensionamento) a Rovereto, come raccontato sul Trentino di ieri. Presenti anche il presidente della Comunità Dandrea, gli assessori provinciali Passamani e Avanzo, il dirigente generale dell'Apss Flor e il direttore dell'ospedale di Borgo Scappini.

«L'ospedale non è in corso di depotenziamento, le paure dei sindaci sono comprensibili ma non fondate - spiega l'assessore -. Flor ha mostrato come il personale assegnato nell'ultimo triennio sia rimasto invariato». Erano 232 nel 2012, oggi sono diminuite di uno 0.5. Al contempo sono cresciute le spese per le attrezzature. Borgonovo Re ricorda che dal prossimo 1° giugno sarà avviata la nuova organizzazione dei reparti di chirurgia della rete ospedaliera: a partire da quella data in tutti gli ospedali (ad esclusione di Trento, Rovereto e Cles), la chirurgia sarà solo in forma programmata, in day surgery e week surgery (ovvero chirurgia d'ufficio, come la chiama il sindaco di Borgo Dalledonne: dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20). «Ciò avviene già ad Arco e Tione. D'altro canto ora l'80% dell'attività chirurgica è programmata, solo il 20% è urgenza. Questo perché i casi più complessi vengono portati a Trento», aggiunge l'assessora. A lei i sindaci hanno chiesto due cose: equità territoriale nella razionalizzazione della rete ospedaliera e, in tal senso, di essere i secondi. Non sempre i primi. «In passato non c'è stato un comportamento coerente, parlo del punto nascita, per cui la Valsugana è rimasta scottata. L'intenzione è di fare interventi con omogeneità- rassicura -. La logica è che non si può avere tutto dappertutto: ogni ospedale deve avere alcune strutture essenziali (pronto soccorso, medicina e chirurgia) e puntare su alcune eccellenze. In tal senso Borgo ha alcuni punti d'eccellenza provinciali ma anche ultraprovinciali: parlo di odontoiatria e odontostomatologia. E poi ortopedia, che è stato un investimento inizialmente risarcitorio per la soppressione del punto nascita e che ora sta dando grandi risultati, riducendo le fughe fuori provincia».

L'assessore ha poi tranquillizzato gli amministratori sul progetto di ristrutturazione e ampliamento del San Lorenzo: i soldi sono nel bilancio 2014. E per quanto riguarda il chirurgo "spostato" a Rovereto, conferma la decisione e precisa che l'equipe di Borgo è di 1 primario e 4 medici: «Se ho disponibilità di un posto, lo metto dove c'è bisogno. Ognuno fa il suo mestiere, in tal senso i sindaci devono chiedere all'Azienda che sia garantita la qualità del servizio, efficace ed adeguato. Non perdiamoci dietro ai numeri, che, ripeto, sono rimasti quelli del 2012», conclude.













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