Nelle case trentine 80 mila animali

I cani sono 45.240, i gatti 35.000 e sono tutelati da leggi all'avanguardia


Sandra Mattei


TRENTO. I quattro zampe sono sempre più parte della nostra vita. E, in casa, diventano un componente della famiglia. Lo sanno bene quegli 80 mila trentini (in media 1 su 6) che hanno un cane (45.250) o un gatto (35.000). Una convivenza che ha anche aspetti negativi, come la diffusione di epidemie. Ecco perciò che l'Ordine dei veterinari vuole avere un ruolo di prevenzione e informazione. In Trentino si vive una realtà positiva, visto che è una delle poche province dove l'anagrafe canina funziona bene e dove canili e gattile riescono a sopperire al fenomeno dell'abbandono, relativamente contenuto. Lo conferma il presidente dell'Ordine dei veterinari, dottor Alberto Aloisi, reduce dall'assemblea ordinaria dell'ordine. «La microchippatura dei cani - spiega Aloisi - è generalizzata e, quindi, se un cane si perde, si può risalire facilmente al proprietario. Da parte nostra, essendo presenti sia nell'Azienda sanitaria, sia negli ambulatori privati, abbiamo la possibilità di controllare tutto il territorio. La nostra funzione è quella, a livello pubblico, di controllare stalle, prodotto e sua lavorazione, a livello privato di fare informazione e prevenzione. Essendo a contatto con i proprietari di animali, da noi deve partire prima di tutto l'opera di informazione su eventuali epidemie, come quella attuale della rabbia».  Grazie alle campagne di prevenzione dell'Azienda sanitaria, la diffusione della rabbia in Trentino è stata limitata, rispetto al Veneto: dall'inizio dell'anno sono stati 8 i casi di volpi positive alla rabbia (in particolare nel Trentino orientale, 5 in Alto Adige, contro i 181 in Veneto).  La quarta campagna antirabbica è iniziata il 25 novembre con la diffusione automatizzata delle esche per le volpi. Anche per i cani è necessario il richiamo ogni anno, fino a quando non si superi l'emergenza. «E' bene ricordare - afferma Aloisi - che i cani vanno tenuti al guinzaglio durante la distribuzione delle esche, anche se non abbiamo ricevuto nessuna segnalazione di cani che abbiano ingerito le polpette con il vaccino. L'ingestione non comporta dei problemi sugli animali, mentre se l'uomo dovesse venire a contatto con capsula del vaccino, deve lavarsi bene le mani».  La tutela della salute dei cittadini, deve contemplare quindi una sana convivenza tra uomo e animale. Ed a questo proposito, all'interno della riforma sulla salute, legge n. 16 approvata nel luglio di quest'anno, è prevista una commissione tecnico-scientifica, composta dall'assessore alla sanità e dal presidente dell'Ordine dei veterinari e da quattro veterinari, un medico e un farmacista, nominati di recente. «Abbiamo voluto tale commissione - spiega Aloisi - per supportare l'amministrazione nelle scelte di prevenzione delle malattie trasmissibili degli animali e di gestione del rapporto tra uomini e animali». Non solo.  Gli animali, non visti più in una concezione "strumentale", ma come "esseri senzienti" ricoprono una funzione ludica, ricreativa e anche terapeutica. La riforma della legge sulla sanità, prevede infatti un articolo, il n. 50, che «promuove l'attività di ricerca sui benefici che derivano dal piano sanitario e terapeutico dall'utilizzo degli animali da compagnia».

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