il caso

Nei guai per il furto delle corna di cervo e dello scaldaletto

Sessantenne finisce a processo accusato di aver rubato in una casa in ristrutturazione: bottino «simbolico»



TRENTO. L’accusa è di aver rubato delle corna di cervo, un trofeo di caccia, uno scaldaletto e un bossolo della prima guerra mondiali. Certo cimeli ma di scarso valore economico che però potrebbero costare molto caro ad un sessantenne della val di Sole che domani sarà a processo con l’accusa di furto in abitazione. Ad «inguaiarlo», la testimonianza del padrone della casa che lo avrebbe sorpreso, circa un mese fa nelle stanze. E che nello stesso momento avrebbe notato l’assenza di alcuni oggetti. Da qui la denuncia, le verifiche dei carabinieri e la decisione della procura di portare l’uomo davanti al giudice.

Come detto i fatti risalgono a circa un anno fa. Siamo in val di Sole e la casa derubata era in quel momento in ristrutturazione. Per dare la possibilità agli operai di entrare ed uscire agevolmente, la chiave era stata sistemata all’esterno. In un posto non immediatamente visibile ma comunque accessibile. Ed è molto probabile che chi ha messo il segno del furto, abbia notato il nascondiglio, tanto che sulle porte d’ingresso dell’abitazione non ci sono segni di scasso.

Tornando a quello che è successo, in base alla ricostruzione che è stata fatta e che ha portato al processo, il proprietario della casa (casa ricevuta in eredità) durante la ricostruzione era andato a controllare ciò che c’era all’interno e che due giorni dopo, facendo un secondo passaggio, aveva trovato all’interno una persona. Una persona che aveva riconosciuto facilmente visto che quell’uomo lo conosceva da diversi anni. L’«intruso» era comunque riuscito a lasciare l’abitazione prima di essere fermato ed è stato in quel momento che il proprietario della casa ha scoperto il furto. Spariti dall’abitazione un vecchio scaldaletto in rame, un bossolo della prima guerra mondiale, due trofei di caccia (corna di cervo) e alcuni utensili in legno. E questo è il bottino che ha portato al processo.













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