Taio

Negozi tipici nelle ex villette Edison

Il consiglio comunale ha votato il piano di valorizzazione e recupero a scopo commerciale dei prodotti locali


di Giacomo Eccher


TAIO. Unanimità del consiglio comunale al piano attuativo per la valorizzazione e recupero a scopo commerciale espositivo delle villette ex Edison nei pressi della centrale idroelettrica, autentico monumento, a valle delle statale. «Un'operazione fatta da privati che vogliono valorizzare, per commercializzare prodotti di eccellenza della valle, la posizione strategica lungo l'asse viario principiale della valle, e soprattutto della ciclabile che dovrebbe collegare Dermulo e Taio dove arriva la tratta recentemente inaugurata a valle», ha spiegato il sindaco Stefano Cova.

Le villette (cinque, ma solo quattro entrano nel piano: la quinta è stata ceduta al direttore della Centrale Romano Ghessler) sono tutelate perché a progettarle è stato Giò Ponti (1891 – 1979), il notissimo architetto milanese a cui si devono importanti opere architettoniche tra cui ad esempio il Pirellone, il grattacielo sede della Regione Lombardia.In realtà nulla cambia per quanto riguarda l'attuale Prg: l'area è destinataa zona agricola secondaria ed è quindi edificabile per la tipologia di interventi richiesti, ma ciò nonostante gli interessati - su proposta dell'architetto Zanotelli - hanno deliberatamente scelto la strada del piano attuativo per dare progettazione unitaria ed armonica all'area che complessivamente supera i 5.000 metri quadri.

L'elaborato, redatto dall'architetto clesiano Gianluigi Zanotelli, punta a valorizzare i volumi esistenti con la realizzazione nell'area libera a verso la centrale di una struttura armonica ed ambientalmente compatibile con finalità espositivo commerciale di prodotti agricoli e non, comunque del territorio. «Tanto che non serve nemmeno una variante urbanistica e nemmeno il piano attuativo se avessero voluto agire con progettazioni singole», ha risposto il vicesindaco Nicola Battaini alla puntuale domanda del consigliere di minoranza Chini.

Il nocciolo della questione è la ciclabile. Attualmente la progettazione di massima della rete provinciale la ipotizza lungo una strada di campagna tra Taio e Dermulo in mezzo ad un mare di frutteti, con tutti i noti problemi di convivenza tra agricoltori e ciclisti. La soluzione proposta dai privati prevede invece che la ciclabile dall’abitato di Taio scenda sul cavalcavia agricolo che bypassa la statale e quindi passando tra la carreggiata e la centrale raggiunga l'area del piano attuativo transitando a valle per poi risalire verso Dermulo a fianco della strada e quindi collegarsi con la Via Romana che percorre la frazione fino quasi a ridosso della località diga di Santa Giustina. «Il piano attuativo riserva alla ciclabile il sedime necessario con servitù di passaggio, un diritto reale più che sufficiente per garantire il comune sull'investimento pubblico per la ciclabile che potrebbe anche sfruttare i prossimi lavori, già appaltati, del collettore fognario tra le Imhof di Dermulo e la rete acque nere di Taio», la conclusione del sindaco Cova.

Il progetto è stato presentato dalla “Centrale snc” presieduta da Paolo Ianes, presidente della Latteria Sociale di Castelfondo. L'obiettivo è riqualificare le ex villette progettate da Giò Ponti da case operaie a polo turistico – culturale, punto di riferimento delle eccellenze agricole dell'intero territorio anaune. L'importanza dell'area è data non solo dalla collocazione geografica che poco prima di Dermulo riesce ad intercettare l'intero movimento turistico che transita nelle valli del Noce, ma anche dalla vicinanza con la centrale idroelettrica di Taio. Da sottolineare l'impegno diretto nello studio e nella progettazione della Edison spa di Milano anche per la messa a disposizione delle superfici per ricavare il percorso ciclopedonale tra Taio e Dermulo, un'alternativa sostanziale all'ipotizzato tracciato ciclabile nella strada che attarversa le campagne in località “Vin”, soluzione di fatto impraticabile per difficoltà di convivenza con la frutticoltura intensiva . (g.e.)

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