Negli abissi del Garda l’anfibio Usa

Il relitto trovato dopo 67 anni, a 276 metri di profondità al largo di Torbole. Morirono 24 militari: le salme nel fango


di Matteo Cassol


TORBOLE. Fu probabilmente la peggiore disgrazia del lago in età contemporanea: ora, dopo anni di ricerche, se ne ha la prova. Merito dei Volontari del Garda di Salò, che con dedizione, intuito e un pizzico di fortuna sono riusciti a rintracciare negli abissi del Benaco trentino – a circa 3,5 chilometri a sud di Riva, più o meno a centro lago, all’altezza di Corno di Bò – il relitto relativamente ben conservato e ben visibile del Dukw, anfibio a sei ruote motrici di due tonnellate e mezzo dell’esercito americano popolarmente detto (per l’assonanza con “duck”) anatra; tutt’attorno, “oggetti” coperti di fango di un metro settanta o un metro ottanta di lunghezza che potrebbero essere i resti (verosimilmente solo ossei) dei soldati impegnati nella seconda guerra mondiale.

A bordo del mezzo, partito da Navene nella notte del 30 aprile 1945 (beffardamente, solo a poche ore dal suicidio di Hitler e a un paio di giorni dalla resa tedesca in Italia), c’erano 25 giovani militari statunitensi che dovevano portare rifornimenti alle truppe giunte a Riva: solo uno di loro, Thomas Hough, sopravvisse. Fatale, con quel carico e tutto l’equipaggiamento, fu probabilmente la scelta di “tagliare” verso la sommità del Benaco anziché fiancheggiare la costa: gli occupanti dell’anfibio si trovarono nel mezzo di una tempesta che, col vento da sud, fece rapidamente imbarcare l’acqua sufficiente a determinare il rapido affondamento della pesante “anatra”.

La squadra di ricercatori, guidata da Mauro Fusato, ha individuato con il sonar qualcosa che poteva essere il Dukw a 276 metri di profondità nel primo giorno in cui il team era ritornato sul Benaco trentino dopo vari tentativi tra l’agosto 2011 e il marzo di quest’anno. L’altra sera la conferma, grazie alle suggestive immagini catturate dal robot subacqueo munito di telecamera. «L’anfibio – ci ha spiegato Fusato – è solo leggermente sporco, per nulla coperto di fango; si vedono particolari del mezzo come la stella americana. Purtroppo la zona pullula di cordini da regata e vecchie reti, per cui si rischia di danneggiare o perdere il robot, quindi abbiamo momentaneamente sospeso le ricerche, anche perché credo che a questo punto gli americani torneranno alla carica. In tal caso, li aiuteremo».

Per i Volontari del Garda si tratta del secondo ritrovamento importante: il 4 marzo, mentre rientravano dalla caccia al Dukw, Fusato e gli altri decisero di fare tappa nei pressi di Limone, dove al primo tentativo rintracciarono (a 340 metri di profondità, due chilometri a sud di Limone e 500 metri dalla riva) la Sesia, cannoniera lacuale della Marina del Regno di Sardegna affondata l’8 ottobre 1860 con 42 morti.

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