Natale con il pieno, Capodanno last-minute

In città il bilancio dei ristoranti è positivo. Attesa per le prenotazioni del cenone


Luca Marognoli


TRENTO. Non è vero - come ci voleva far credere Berlusconi - che i ristoranti sono pieni. Chiedetelo ai ristoratori che fatica si fa a portarci la gente. Meno ne hanno fatta a Natale, che da sempre fa storia a sé: anche quest'anno quasi tutti hanno trovato "sotto l'albero" il tutto esaurito. Ma resta un'incognita il cenone di San Silvestro: tanti i posti liberi, perché la tendenza è la prenotazione "last minute".

In città gli addetti ai lavori tirano un sospiro di sollievo: l'impressione è che sia andata meglio di quanto potessero vaticinare le immancabili cassandre. Massimiliano Peterlana, titolare delle Due Spade e presidente di Fiepet Confesercenti, è positivo: «Abbiamo lavorato bene tutto il periodo natalizio e benissimo la vigilia, che per noi è il momento clou. Per l'ultimo dell'anno è tutto prenotato da una ventina di giorni, ma noi non facciamo testo anche perché abbiamo 22 posti». Il cenone di San Silvestro culminerà con un carrè di agnello ripieno al foie gras in crosta di mandorle. Prezzo: cento euro bevande comprese. Il bilancio di Peterlana è positivo anche nelle vesti di rappresentante di categoria: «Il movimento c'è, anche se a macchia di leopardo. Siamo ai livelli dell'anno scorso, forse c'è stato un leggerissimo calo, ma bisogna fare i conti a fine anno. L'unica cosa da rilevare è che non c'è programmazione: le telefonate fioccano sempre all'ultimo minuto».

Ha avuto il suo bel daffare per ricavare nuovi posti Danilo Moresco, presidente dei ristoratori dell'Unione, che gestisce Da Pino a San Michele, Green Tower a Trento e il rifugio Albi de Mez ad Andalo. «Tanti si sono presentati all'ultimo momento e siamo riusciti a far crescere come funghi altri tavoli: quando c'è il cliente sulla porta, bisogna accontentarlo il più possibile... Ringraziamo i trentini e qualche turista, tutti puntualissimi all'appuntamento». Confermata la tendenza dei clienti a "improvvisare": «E Capodanno ho paura che si risolverà come a Natale: c'è uno zoccolo duro di clienti, ma molti arrivano all'ultimo momento».

A San Michele il piatto forte di San Silvestro - preannuncia Moresco - sarà «un antipasto misto, molto vario con carne e pesce. Prezzo: 90 euro comprese le bevande, ma buone, solo metodo classico e vini di qualità». In Paganella è stata più fiacca. «Tranquilla, anzi troppo, forse perché c'è la sensazione che non ci sia molta neve. Il nostro rifugio è in mezzo alla pista, tanto che se non ci fossero le reti piomberebbe sul tavolo qualche sciatore», sorride il ristoratore. «Per Capodanno la situazione si sta muovendo: apriranno l'impianto solo per noi e gli altri 3 rifugi in quota, con piste illuminate a giorno. Il piatto forte sarà un risotto con le capesante in manto di lardo. Totale: 100 euro, con le bevande».

Conferma tutto Alessandro Bettucchi, titolare dello Scrigno del Duomo: «A Natale è andata benissimo: siamo davvero "cotti". Pieno sia alla vigilia, con menù alla carta, che al classico pranzo per le famiglie. In più abbiamo lavorato tantissimo la sera del 25: la formula dei piatti veloci ha avvicinato chi voleva smaltire il panettone, con le merende del bistrot che sono andate tantissimo. Abbiamo avuto soprattutto clienti del posto, mentre per l'ultimo dell'anno siamo a metà delle prenotazioni e riguardano soprattutto turisti». Il cenone costerà 100 euro bevande escluse: protagonista il pesce, con carpaccio di gamberoni, nocette di coda di rospo e zabaione di ostriche, mentre la specialità di carne sarà il piccione al miele di sambuco.

La birreria Forst era strapiena a S.Stefano (chiuso a Natale) e il conto alla rovescia verso San Silvestro quest'anno ha un significato speciale, perché il 31 sarà anche l'ultimo giorno di apertura per la gestione Oppici. «Come sempre proporremo il menù alla carta e la pizza», dice Franco. «Ringrazio il personale che, pur sapendo della chiusura, è restato con me fino all'ultimo». Per i clienti un addio speciale: «Il 31 offrirò la birra a tutti, anche al banco, dalle 19 in poi». Bollicine sì, ma al luppolo. E forse qualche lacrima.













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