«Multata la musica jazz all’ora di cena»

La storia della titolare dell’hotel America che chiede di investire sullo svago ma richiama i clienti all’educazione


di Claudio Libera


TRENTO. «La chiusura di un'attività è percepita come una forma di violenza perché così si vieta di lavorare ed il lavoro, come ben si sa, è un diritto sancito dalla Costituzione». Parole di Maria Teresa Lanzinger, direttrice dell'hotel America nonché consigliere dell'Apt Trento Monte Bondone Valle dei Laghi. Il riferimento, ovviamente, è alla chiusura - mediante sequestro - della Cantinota. Ma su questo filone si inserisce anche la multa comminata proprio all'hotel di via Torre Verde, per la musica jazz suonata nel giardino privato dell'albergo, alle ore 19.40 di un sabato di ottobre, in occasione della festa privata della famiglia Giovannini, per i primi 90 anni di attività. «La Siae era stata regolarmente pagata – spiega Maria Teresa Lanzinger – e questo ci faceva sentire tranquilli dal momento che la festa aveva un carattere privato. La musica jazz veniva suonata all'interno della struttura con toni assolutamente soft e soprattutto in orario «tranquillo» quando il rumore del traffico era ben superiore al volume delle note musicali».

Invece...

Invece e purtroppo le cose non sono andate così. I vigili, allertati alle 18.10 da qualche vicino, sono intervenuti e ci hanno multato.

Cosa le dà più fastidio di tutto ciò?

Innanzitutto il fatto che la musica, per regolamento, venga qualificata sotto la voce rumore e quindi la nostra richiesta si sarebbe dovuta esprimere con la richiesta di autorizzazione per attività rumorose, con buona pace per Gershwin e Piazzolla. In secondo luogo mi dà fastidio la forma in cui vengono redatti questi verbali, ovvero che l'identificazione della sottoscritta sia stata specificata con “tale” Maria Teresa Lanzinger.

A quanto ammonta la sanzione ?

Visto che l'articolo 55 comma 3 del Regolamento di Polizia Urbana la sanzione va da 89 a 534 euro ma si specifica che 178 sono la sanzione amministrativa, 27,80 per le spese di accertamento per un totale di 205,80. Mi chiedo: perché dobbiamo pagare noi le spese di accertamento? Comunque presenteremo ricorso.

Venendo alla chiusura della Cantinota, come si esprime la vostra categoria?

Siamo stupefatti; non si capisce come mai ciò sia accaduto dopo tanto tempo. Un altro aspetto della faccenda è il rilievo che viene dato, facendo finire in prima pagina il gestore, con una operazione che suona tanto di denigrazione, con i vigili, i sigilli e dopo? Siamo ancora in uno Stato di diritto.

Un grave problema quindi per la Trento turistica e per la popolazione universitaria che qui vive.

Trento non è mai stata vista come una città turistica, non ci sono tantissimi alberghi e le presenze si concentrano nel fine settimana. Nelle valli vediamo dei paesi che sono diventati albergo, con le spa che occupano uno spazio inimmaginabile in città. La città, la nostra, dal punto di vista dell'ospitalità, mischia il businnes, ovvero il turismo e gli affari, con il tempo libero, nei week end e nelle stagioni particolari. Ora abbiamo il Muse e questi quattro mesi hanno fatto capire che non si è trattato di un fuoco di paglia ma di una realtà consolidata. Come il binomio Muse-Mart, due strutture quasi antitetiche, cui si unisce a pieno titolo il castello del Buonconsiglio.

E la sua opinione su movida, i rumori, convivenza tra residenti e chi a Trento si vuole divertire?

Le “attività rumorose”, secondo me sono da addebitare alle persone non certo alla musica. Questo sottolineando comunque che non c'è alcuna volontà di far vivere la città; ad esempio, Universiadi sì e capodanno no? Non si può permettere, per il secondo anno di fila, che per la notte di San Silvestro, l'amministrazione comunale voglia mandare tutti a letto presto!

E per quanto riguarda le lamentele, i danneggiamenti, la sporcizia che il popolo della notte lascia come tracce di inciviltà?

Ci deve essere una carta dei diritti e dei doveri anche per gli studenti. Se uno viene qui per studiare non deve lasciare il cervello a Milano. Ed uno non deve sentirsi autorizzato a fare il vandalo celandosi dietro la scusa del “tanto io pago”. Certe feste devono aver luogo in locali adeguati, solo così ci sarà una convivenza civile. La presenza studentesca dimostra inoltre che c'è bisogno di spazi collettivi.

Che cosa significa in conclusione turismo?

Turismo è tutto, è accoglienza, è ciò che trovi quando esci da casa, quando si accendono i meccanismi di solidarietà e dei servizi. Senza dimenticare che settore alberghiero, più indotto, in Trentino rappresentano quasi un terzo del pil.

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