Multata da un agente ma si scopre che era falso

Insolito episodio davanti al cimitero di San Marco di Rovereto. Vittima una ragazza che ha pagato 15 euro per eccesso di velocità in auto


di Nicola Filippi


ROVERETO. Divisa blu scuro, cappello bianco in testa, paletta d’ordinanza. Ma l’abito non fa il monaco, insegna un vecchio adagio. Solo che la ragazza che ieri mattina, a due passi dal Comando della polizia locale, si è vista parare davanti al muso della propria auto non ha capito che si trovava di fronte ad un clamoroso falso. E non ha battuto ciglio quando il finto vigile urbano l’ha multata per eccesso di velocità chiedendole solo 15 euro (ne aveva solo dieci in tasca, però) per chiudere subito la pratica. Senza ricevere alcun verbale della contravvenzione. Quando però la vittima del raggiro - una ragazza roveretana di 26 anni - è rientrata a casa, spaventata, e ha raccontato l’episodio alla famiglia, ha capito di essere stata truffata. E ora, il comandante della polizia locale, Marco D’Arcangelo, lancia un appello: «Siamo di fronte ad una truffa, un reato molto grave, che in 30 anni di carriera non mi era mai capitato di ascoltare in città - spiega, con tono preoccupato - ma chi si è finto un agente della polizia locale davanti al cimitero di San Marco ha compiuto un reato molto grave. Voglio lanciare un allarme: qualsiasi agente di polizia o carabiniere non è autorizzato a ricevere denaro in contati per pagare le multe. Inoltre i verbalizzanti devono rilasciare due ricevute per l’infrazione commessa».

Torniamo ai fatti di ieri mattina. La ragazza, a bordo della propria vettura, sta percorrendo via Parteli diretta verso il centro città. Giunta nei pressi del cimitero San Marco, vede una persona vestita con una divisa blu scuro, con un cappello bianco calato in testa, che l’invita con una paletta biancorossa ad arrestare il proprio mezzo vicino al marciapiede. La ragazza è spaventata: è la prima volta che subisce un controllo delle forze dell’ordine ed è tesa. Quando abbassa il finestrino, il finto agente l’avvisa che stava correndo troppo per quel tratto di strada e le dice che doveva multarla per eccesso di velocità: «Deve pagare subito 15 euro». La ragazza, sempre più spaventata, non si stupisce dell’importo “ridicolo” e guarda nel portafoglio: ha solo una banconota da 10 euro. «Non si preoccupi, va bene lo stesso», dice il finto agente. Che intasca il denaro, senza rilasciarle alcuna ricevuta della presunta violazione e fa ripartire la vettura. Quando la ragazza rientra a casa, racconta alla madre l’episodio. In famiglia capiscono che è rimasta vittima di un raggiro. Ma la certezza diviene realtà quando si rivolgono al comando dei vigili urbani e scoprono che ieri mattina, davanti al cimitero, era stato messo in atto un controllo della velocità.

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