Mostre: al Mart di Rovereto per Natale arrivano le sculture di Modì

Inaugurazione il 18 dicembre con opere provenienti dalle collezioni di tutto il mondo e riferimenti ai maestri dell'artista livornese, da Picasso a Brancusi. Visite contingentate (150 persone alla volta) e apertura anche il lunedì


Anna Maria Eccli


ROVERETO. Sei anni di incessante lavoro per produrre una mostra rimasta che la direttrice del Mart Gabriella Belli non ha esitato a definire unica e irripetibile. A dicembre (dal 18, fino al 27 marzo 2011) il Museo di Rovereto, ospiterà le sculture di Amedeo Modigliani.

Si tratta di una prima mondiale: "Al Mart approderà un numero tale di sculture di Modigliani che nessuno mai è riuscito a radunare - ha detto la Belli - Venticinque sono le sculture identificate e catalogate ufficialmente da Ambrogio Ceroni come originali, tutte realizzate tra il 1911 e il 1913. Di queste, solamente sedici sono accessibili, in quanto appartenenti a collezioni pubbliche e due non possono essere prestate, per legato".

Selezionate, "corteggiate" e radunate con immane fatica attraverso lunghi contatti con i principali musei del mondo (da Philadelphia, Minneapolis, Parigi, Washington...), strappate alla contrarietà di direttori e presidenti (trattandosi per lo più di lavori in pietra friabile, alcuni dei quali si sono già resi bisognosi di interventi di restauro), catalizzeranno attorno a loro tutta una serie di lavori che ebbero particolare influenza sull'animo di Modigliani.

"In mostra - ha annunciato infatti la direttrice del Mart - ci saranno anche le opere che suggestionarono il grande Modì, che ne nutrirono l'arte, da Picasso a Brancusi, Utrillo... E ci sarà il Rinascimento, una sorta di dna italiano che nell'artista era operante".

Un dna fatto di tormento e grande spiritualità, di eleganza e terrore (occhi svuotati, quelli delle sue figure, tanto pittoriche quanto plastiche), ma soprattutto di un ineffabile gesto aristocratico, senza tempo.

"Sarà comunque una grande mostra - anticipa Belli - perché scientifica, rigorosa, un vero gioiello per gli stessi storici dell'arte". Forse, proprio la cura filologica con cui viene realizzata, potrà riscattare il nostro Paese dalla beffa delle false sculture che, a suo tempo, fece il giro del mondo (e si prese gioco anche di qualche affermato critico d'arte).

L'artista livornese, morto prematuramente (nel 1920, quando aveva solo 35 anni), nutriva per la scultura una passione smisurata. Pensava se stesso come scultore, Modì (che divenne, non a caso, amico intimo di Brancusi) e solamente quando gli attacchi della tubercolosi, la nemica che lo porterà alla tomba complice una vita sregolata, si fecero più feroci pensò di rinunciare a martello e scalpello, ripiegando per l'appunto unicamente sulla pittura.

Ma le sue "maschere" di pietra, purissime e arcaiche, caratterizzate da quegli stessi occhi a mandorla e dai colli allungati che ritroveremo nella pittura, saranno per lui fonte di ispirazione continua. Sta di fatto che le sculture di Modigliani hanno preso la strada dei cinque continenti e la fatica di riunirne alcune è stata davvero improba. La mostra {Modigliani scultore}, tra le altre cose, rappresenterà un contributo inedito a questioni ancora irrisolte, come la sequenza temporale di esecuzione delle sculture stesse e quella del rapporto esistente tra le sculture e i disegni preparatori (che saranno presenti nell'allestimento), permettendo di cogliere il rapporto tra progetto e realizzazione.

In occasione di questo allestimento dedicato a Modigliani, tra l'altro, il Mart terrà aperto anche di lunedì, giornata solitamente di chiusura per i musei.

L'ingresso sarà contingentato: non più di 150 visitatori contemporaneamente nelle sale.













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