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Morto Carlo Caneppele il «re» cittadino dell’abbigliamento

Con la moglie Marta, partendo dai filati, ha dato vita ad un negozio diventato punto di riferimento. Oggi i funerali



TRENTO. Fino ad una ventina di giorni fa, lo si trovava nel negozio di via Manci. Sorridente e cordiale, pronto ad accogliere i clienti-amici. E anche se le redini dell’«azienda Caneppele» le aveva lasciate al figlio Mario, Carlo era sempre lì perché quel negozio restava il suo negozio. Martedì, però, il grande cuore di Carlo Caneppele si è fermato per sempre, vinto dalla malattia che aveva aggredito il corpo ma non lo spirito del 78enne. Un lutto che colpisce la città nel cuore. Carlo Caneppele era personaggio per Trento, uno che la storia del commercio l’ha fatta in prima persona. Ispirato, se così si può dire, dalla mamma che faceva la magliaia a Lavarone.

In mezzo ai filati Carlo Caneppele c’è cresciuto e negli anni ’50 in mezzo ai vestiti aveva anche trovato l’amore. Lui e Marta Giupponi lavoravano insieme in quello che allora era il negozio di abbigliamento più grande di Trento, il Niccolini. Fidanzati e poi marito e moglie, avevano dato vita ad un’attività di maglieria con Carlo che selezionava la lana in un magazzino di Carpi e andava a ritirarla con sua la Fiat 600, e Marta in negozio che vendeva e conosceva il nome di tutti i suoi clienti. Un modo di lavorare che è proseguito, passando dal punto vendita di via Mazzini a quello, ora storico, di via Manci. Con l’offerta che si ampliava passando dalle sole maglie all’abbigliamento in generale.

Ma il «Caneppele» non era l’unico lavoro di Carlo. «Fino a poco tempo fa - racconta il figlio Mario - mio padre faceva anche l’agente di commercio per l’abbigliamento sportivo e viaggiava in tutto il nord Italia. Era innamorato dei suoi lavori e metteva un grande passione in tutto quello che faceva. In queste ore sto ricevendo tante telefonate e tanti messaggi da chi conosceva mio papà e mi sono reso conto di quanto sia stato importante per molti, sono veramente commosso». Carlo e Marta col passare degli anni avevano lasciato al figlio la conduzione commerciale del punto vendita (che negli anni aveva aperto «succursali» in via Oriola e in via San Vigilio, per poi tornare a far convergere tutta l’attività in via Manci) ma erano rimasti due punti di riferimento per i clienti. Clienti che nel corso degli anni erano diventati anche amici. Come amici erano tutti quelli che passavano o lavoravano al bar Excelsior, attaccato al negozio e gestito da una nipote, Daniela Giupponi. «Carlo - ricorda - era una persona molto socievole, amava scherzare e raccontare barzellette. Una persona speciale che purtroppo non c’è più». I funerali saranno celebrati oggi alle 15 nella chiesa di San Pietro. Ed è facile immaginare che saranno in tanti a stringersi, in questo difficile momento, in un grande abbraccio attorno a Marta, ai figli Mario e Barbara e agli adorati nipoti Beatrice e Mattia.

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