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Molveno, la stagione estiva trema

Il sindaco Nicolussi: «Temiamo per gli eventi sportivi in programma a giugno»



TRENTO.In Trentino c 'è grande preoccupazione per le riserve idriche di acqua potabile. L'inverno secco e la scarsità delle precipitazioni decretano lo stato di allerta da parte della provincia. Gli acquedotti in Trentino sono 900, 2000 le sorgenti di acqua potabile sul territorio. E ci sono preoccupazioni anche per il lago di Molveno.

 Luigi Nicolussi passeggia sulle sponde del lago lunare. Scatta foto. Sono belle. Molveno, tra il grigio della roccia asciutta e l’azzurro del cielo è di una bellezza sfacciata. Vanitoso il Brenta ammicca. «Temo per la stagione estiva. Hydro Dolomiti ci aveva assicurato che il lago sarebbe tornato a livello a giugno. Se va avanti così, ne dubito. La crescita non si nota. Siamo 5, 6 metri sotto la quota prevista. Siamo in ritardo, per arrivare al termine stabilito, il 30 maggio. Se non accadesse, ne risentirebbe il turismo. Gli alberghi aprono verso la metà di maggio». Il lago di Molveno dovrebbe salire di 2, 3 metri a settimana per poi passare, alla metà di aprile, ad una crescita di 4, 5 metri a settimana. A giugno abbiamo un fitto ed importante calendario sportivo». Si teme di regalare allo sportivo uno scenario incompleto.

Questo scenario, Molveno lunare, è stato però l’asso nella manica del comune in questo inverno, però. Folle di turisti nel fine settimana a visitare un luogo senza tempo. L’intuizione è stata proprio del sindaco, con la presidente dell’ Apt Anna Donini. Così quel lago svuotato di acqua è stato riempito dalle arti. Poesia, sculture, incontri, musica ad accompagnare passeggiate che molti hanno ricercato. Oltre quattromila persone, nei fine settimana, ad omaggiare il lago della luna. Parcheggi pieni, trentini e veneti, soprattutto, rapiti da quel mare grigio dall’occhio blu. Nella peggiore delle ipotesi, per riportare Molveno a livello (823 metri sopra il livello del mare) si dovrebbe pompare l’acqua da Ponte Pià e da Santa Massenza.

Non solo sarebbe un processo estremamente costoso, ma anche molto lungo. Nei prossimi giorni la provincia con Aprie valuterà se avviarlo o meno. Si tratta di una possibilità prevista, ma che ora ha subito una brusca accelerazione. E non è detto che questo basti, ammettono gli ingeneri. L’acqua che si preleverebbe da Santa Massenza è quella che confluisce nel Sarca, il quale serve le campagne del basso Sarca. Si cercherà, in questo caso, di equilibrare il prelievo per gli usi a valle. Le priorità sono l’uso potabile, ambientale, agricolo, idroelettrico e turistico. Queste ultime poste sullo stesso piano.

Da valutare anche quali saranno e le esigenze. L’orientamento è chiaro però, piuttosto che far soffrire le campagne, il lago di Molveno resterà più basso. «Sarebbe un paesaggio sicuramente diverse» dice il sindaco Nicolussi». Da vedere se premiato nella luce dell’estate.













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