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Minacce ai vigili di Mezzocorona: patteggia sei mesi  

TRENTO. Una vita segnata da qualche difficoltà, l’ospitalità in una casa protetta, a Mezzocorona. Nella struttura aveva trovato accoglienza, conforto, la certezza di non essere più solo. Sabato...



TRENTO. Una vita segnata da qualche difficoltà, l’ospitalità in una casa protetta, a Mezzocorona. Nella struttura aveva trovato accoglienza, conforto, la certezza di non essere più solo. Sabato pomeriggio però qualcosa si è spezzato, nella quotidianità di un uomo di 62 anni di Mezzocorona. La dimora presso la quale soggiornava gli era stata sospesa, per il mancato rispetto delle regole.

L’uomo, in quella struttura, nella sua stanza, aveva lasciato degli oggetti personali di cui aveva necessità di rientrare in possesso. Si trattava della carta di identità, del bancomat. Il sessantaduenne aveva provato a suonare alla porta della casa protetta, ma nessuno gli aveva risposto, nel tempo che lui riteneva fosse utile per recuperare presto le proprie cose, nella sua stanza. Allora era sceso in cantina e aveva preso un’accetta. Era salito cercando di entrare nello stabile grazie all’ausilio di quello strumento. L’azione non era passata inosservata, tanto che erano intervenuti i vigili urbani prima ed i carabinieri poi. Contro i primi l’uomo aveva rivolto delle minacce. L’accetta in mano, ma non rivolta contro gli agenti della municipale. Era intenzionato ad entrare in casa e a riprendersi le sue cose, non voleva essere disturbato. L’intervento delle forze dell’ordine però è stato fulmineo e, dopo aver riportato il sessantaduenne a più miti consigli, lo hanno inviato a processo. Ieri la direttissima, che si è conclusa con un patteggiamento a sei mesi. L’anziano è libero, ma ha l’obbligo di dimora. Grazie alla disponibilità della direzione della casa accoglienza, è proprio qui che l’uomo dovrà scontare la propria pena.













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