salute

Mille firme per dire no all’utilizzo dei pesticidi

Petizione di un Comitato spontaneo di cittadini presentata alla giunta provinciale «Chiediamo venga fatto prevalere l'amore per la nostra terra e per le persone»


di Giacomo Eccher


VAL DI NON. Mille firme in un mese sono state apposte in calce alla petizione che un Comitato spontaneo della valle (non legato a gruppi politici e nemmeno al Comitato noneso per la difesa della salute) ha avviato tramite Avaaz il 6 settembre in cui si chiede agli assessori alla salute e all'agricoltura della Provincia di occuparsi in modo attento della questione pesticidi in agricoltura, e nello specifico di ripensare la delibera che a fine mese dovrebbe avere il via libera definitivo dall'esecutivo.

«Siamo preoccupati, fortemente preoccupati, per i rischi per la salute in Trentino. Chiediamo che possiate avere un’attenzione particolare a creare e coltivare una cultura ed un'educazione alla salute, alla tutela dell'ambiente e a una buona convivenza con il necessario operare umano», è scritto nel testo spedita agli assessori Zeni e Dallapiccola.

«In Trentino la percentuale di pesticidi utilizzati in agricoltura è più alta che in altre regioni (rapporto Ispra) e la superficie dei terreni coltivati è maggiore rispetto per esempio al vicino Alto Adige: ne deriva che il problema della tutela della nostra aria, delle nostre acque e della nostra terra che devono accogliere e smaltire più pesticidi su pari metratura di superficie, è più grande».

Un altro problema sollevato dai firmatari è la continua sottrazione di terreno ai boschi per la coltivazione che inevitabilmente porta all'aumento della quantità dei pesticidi utilizzati.

«Chiediamo che vi facciate promotori di una cultura agricola all'avanguardia, capace di guardare molto avanti nel tempo, di pensare a un territorio vivibile in modo veramente sostenibile da chi verrà dopo di noi e dopo ancora. Chiediamo un agricoltura delle buone pratiche che riesca a coniugare il benessere economico con una migliore qualità della vita tutelando la salute dell'uomo, degli animali, delle acque, dell'aria e della terra per una pacifica convivenza senza le attuali conflittualità fra agricoltori e residenti».

L'obiettivo è che cresca finalmente in Trentino una cultura che passo dopo passo porti a «integrare l'agricoltura con altre forme economiche come ad esempio il turismo e che s'impegni a trovare le formule migliori perché queste due economie possano non solo convivere ma cooperare. “Una cooperazione impossibile fino a quando non si potrà passeggiare con i propri figli tra i bellissimi meleti da primavera all'autunno perché l'aria non è respirabile, pizzica quando entra in gola e ha un odore che non si può sopportare e inoltre soprattutto danneggia la salute».

La petizione chiude con l'appello ai due assessori «affinché prevalga l'amore per la nostra terra e le persone che possono determinare un minor guadagno, siano proiettate verso un futuro migliore, non solo sotto l'aspetto ambientale ma anche economico».

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