Mercatini, Bolzano attacca «Anticipare? Un autogol»

Dado Duzzi contro Trento e Pergine, colpevoli di iniziare prima dell’Alto Adige «Pensare solo al ritorno economico non va bene, così si svilisce tutto lo sforzo»


di Silvia Siano


TRENTO. Giocare in anticipo sull’apertura dei mercatini di Natale significa fare autogol. Ne è convinto Dado Duzzi, vicepresidente dell’Unione commercio turismo servizi e presidente dell’azienda di soggiorno di Bolzano, nonché "anima" del mercatino di Bolzano. «Noi - dice - inauguriamo il 29 novembre, riteniamo che la data sia quella giusta e che anticiparlo troppo avrebbe un effetto boomerang negativo». Sì perché il senso del mercatino di Natale sta nel recupero della tradizione legata all’Avvento. «Dimenticare questo - prosegue Duzzi - significa svilire una manifestazione che solo scorso anno ha portato a Bolzano oltre settecentomila visitatori».

Il pensiero va a Pergine, la cui operazione secondo il vicepresidente dell’Unione commercio altoatesino, è clamorosamente a vocazione commerciale. «Non vedo di buon occhio - commenta - la manovra di Pergine, anticipare così l’apertura del mercatino presta il fianco all’unica ipotesi plausibile, quella che l’intenzione sia puramente economica. Non ho nulla contro il commercio in sé, quello vero intendo, ma ritengo che vanificare il senso del Natale ad appannaggio esclusivo dei conti economici soprattutto in tempo di crisi, sia un grave errore che rischia di ripercuotersi sul territorio».

Secondo Duzzi, i mercatini devono avere ed essere capaci di trasmettere l’emozione, altrimenti diventano né più, né meno che semplici attività commerciali. Ed è proprio sull’aspetto emozionale che il capoluogo altoatesino cercherà di vincere “la battaglia” che da anni lo contrappone a Trento nell’accaparrarsi le visite del popolo dei mercatini. «Noi avremo due novità quest’anno - dice ancora Duzzi - da un lato legheremo il mercatino ad un percorso di presepi lungo corso Libertà, cercando in questo modo di allargarlo dal punto di vista territoriale, dall’altro lato ospiteremo la mostra del Guercino dal 5 dicembre al 27 gennaio del prossimo anno, divenendo la prima tappa di un tour europeo che porterà l’esposizione anche a Varsavia e a San Pietroburgo». Ed è quest’ultimo l’aspetto, secondo Duzzi, che più caratterizza il mercatino di Bolzano, la solidarietà: «La mostra del Guercino si lega alla solidarietà per le zone dell’Emilia colpite dal terremoto e consentirà di dare un aiuto concreto per la sistemazione della Pinacoteca di Cento gravemente danneggiata dal sisma. Così noi immaginiamo il mercatino di Bolzano, una manifestazione che valorizza il Natale e che mette in primo piano, soprattutto in questo momento di difficoltà per tanti, la solidarietà. E se il nostro mercatino ha raggiunto la fama, vuol dire che è in grado di trasferire emozioni delle quali le persone hanno bisogno».

La concorrenza con Trento, secondo Duzzi, non è un problema. «Chi ama i mercatini - conclude - li frequenta entrambi. La componente concorrenziale esiste, è vero, ma ci sprona a fare di più e meglio, a diversificare di anno in anno. E finchè rimane nei limiti di un’anticipazione di qualche giorno, non è fastidiosa. Se Trento invece seguisse la falsariga di Pergine penso che avrebbe soltanto un danno, perché l’aspetto commerciale in queste manifestazioni non deve essere preminente». Insomma le persone hanno ancora voglia di sognare.

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