il caso

Mendicanti in Duomo L’insegnante non ci sta

L'appello al Comune: "Chiedono soldi anche tra i banchi della chiesa, bisogna fare qualcosa"



TRENTO. Si spingono a chiedere l'elemosina fino ai banchi della chiesa del Duomo, puntando anche i fedeli che alla conclusione delle celebrazioni si fermano per un momento di raccoglimento sotto il crocefisso del Concilio. La situazione si fa particolarmente pesante il giovedì mattina giorno di mercato e durante le celebrazioni dei giorni festivi. A raccontarci il tutto è Maria Pia Postinghel, settantatré anni insegnante in pensione che incontriamo nel suo appartamento di via Perini. Una vita spesa nell'insegnamento di Lettere a Roma, per rientrare a Trento dieci anni fa. Il suo racconto: «Tutti i giorni ci sono dei mendicanti che chiedono l'elemosina sul sagrato del Duomo, passi che quando è brutto tempo si mettano nello spazio che c'è tra le due porte d'ingresso, ma non è concepibile che entrino in chiesa. Non solo, ma vengono tranquillamente tra i banchi a chiedere insistentemente l'elemosina, disturbando la gente in raccoglimento. Lo fanno verso la fine della messa in modo da restare dentro il Duomo anche a funzione conclusa, con lo scopo di andare da quelle persone per lo più sole e anziane, che si fermano ancora a pregare o a recitare il rosario».

Maria Pia ha assistito più volte a queste scene, fino a quando non ha più retto e d'impulso quando è uscita dal Duomo, è andata direttamente in via Belenzani per parlarne col sindaco: «Una delusione: non solo non mi ha ricevuta perché ci voleva l'appuntamento, ma quando l'ho chiesto si sono fatti dare il mio numero di telefono dicendomi che mi avrebbero chiamato loro fissandomi una data, ma non l'hanno mai fatto». L’insegnante ha più volte richiamato, ma senza ottenere risultati. Allora è andata all'Ufficio relazioni con il pubblico dove l'hanno ricevuta e: «Non è successo nulla ancora una volta. Hanno preso nota di tutto dicendomi che avrebbero inoltrato la mia segnalazione alla polizia punicipale che non si è mai vista, mentre i mendicanti continuano a entrare in chiesa.Il parroco? Mi ha detto che sono dei poveretti per i quali non si può fare niente. L'unica cosa è ignorarli e non fare la carità». Ma Maria Pia è anche un'attenta osservatrice del mondo che la circonda ed allora ci segnala anche la pozza che da più di un anno si forma in via Esterle, di fronte al fabbricato dell'ex piscina e che ci mette giorni per asciugarsi. «Ci deve essere qualcosa di rotto o di otturato perché non è possibile che l'acqua resti stagnante per giorni». Segnalato anche questo, senza risultato. Un'ultima annotazione è per via Endrici dove al giovedì un mendicante si sistema in terra, intralciando il passaggio dei pedoni che devono dividere il marciapiede con la pista ciclabile. L’insegnante ha chiesto al ragazzo perlomeno di occupare meno spazio: «Sa come mi ha risposto? Che mi vede passare tutti i giovedì ed è meglio che cominci a dargli qualche euro».(d.p.)













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