Medici, gli ospedalieri tirano in ballo Eccher 

L’ex primario valuta la candidatura alla presidenza dell’Ordine professionale Ioppi (che voleva unità) attende e intanto Mariapia Perlot fa un passo indietro



TRENTO. L’ex primario di chirurgia Claudio Eccher non ha ancora sciolto le riserve (“Sto partecipando a una serie di incontri, ci vorrà ancora una decina di giorni”) ma si capisce che l’appello che gli è arrivato da un gruppo di medici dell’Azienda sanitaria lo lusinga e lo tenta molto: «Ho dato tanto alla sanità e penso che potrei ancora dare il mio contributo alla presidenza dell’ordine» ha detto ieri Eccher.

E nell’attesa di sapere se l’ex chirurgo, 75 anni, sarà della partita, ha presentato un primo anticipo di lista il medico roveretano Marco Bortot che di questa lista si è definito “portavoce” (come il Trentino ha scritto nei giorni scorsi).

E il presidente uscente Marco Ioppi? Per il momento nessuna dichiarazione ufficiale, ma non è un segreto che il ginecologo avesse intenzione di candidarsi se ci fosse stata una lista “unitaria”. Deciderà nei prossimi giorni quale posizione adottare.

Intanto ieri mattina la dottoressa Mariapia Perlot, medico di medicina generale, già dirigente dell’azienda sanitaria, che era scesa in campo come portavoce di una lista in rappresentanza per lo più della medicina del territorio, ha ritirato il proprio impegno: «Per una ventina di giorni mi sono dedicata a cercare un gruppo di medici interessati a lavorare nei prossimi tre anni nell’Ordine dei Medici di Trento. Ho ritenuto di coinvolgere in prima battuta i medici di medicina generale e in un secondo tempo anche i colleghi ospedalieri, e specialisti. Ad oggi devo riconoscere che molti colleghi mi hanno dato la loro disponibilità a collaborare dall’esterno, pochi hanno accettato di essere coinvolti in prima persona come componenti della lista. I motivi di questo insuccesso possono essere i più disparati, ne cito alcuni: motivi personali e carico di lavoro eccessivo a livello professionale; paura che l’impegno di consigliere dell’ordine sia troppo impegnativo in termini di tempo e di energie». La dottoressa Perlot aveva in realtà fissato criteri piuttosto selettivi per le candidature: no ai medici strettamente legati ai sindacati, no ai pensionati e questo ha aumentato la sue difficoltà. La conclusione? «Questo è un momento importate di transizione e di cambiamenti profondi nella sanità trentina e serve un ordine con una squadra ben coesa e con proposte forti. Tutto questo non è possibile farlo con una squadra debole o con una visione non ben condivisa del futuro della professione».

OGGI ALLE 9 si terrà un convegno intitolato “Ripensare la sanità pubblica” nell’aula grande di Fbk in via Santa Croce 77 a Trento.













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