il caso

Medici, bufera all’ordine: Virdia se ne va

L’attacco: «In questo consiglio non mi riconosco». E annuncia le dimissioni. Al centro dello scontro la nomina di Nicola Paoli


di Andrea Selva


TRENTO. Bufera all’interno dell’Ordine dei medici trentini, con il dottor Maurizio Virdia che, nel corso dell’ultima seduta, se n’è andato, in aperto dissenso con la linea del nuovo consiglio direttivo. Virdia ha annunciato le dimissioni che - ha detto - verranno formalizzate e motivate al più presto ma sono comunque irrevocabili. Al centro dello scontro la nomina del dottor Nicola Paoli(vice presidente dell’ordine dei medici e segretario provinciale della Cisl medici) alla vice direzione della Scuola di medicina generale di Trento, in via Pranzelores.

Uno scontro molto spiacevole per l’ordine professionale, rinnovato da appena tre mesi con l’elezione del ginecologo Marco Ioppi alla presidenza. Virdia, che aveva presentato una lista alternativa a quella di Ioppi, è risultato sconfitto ma comunque il secondo più votato con 280 preferenze: «Sento di tradire chi mi ha votato - dice ora - ma non posso stare in un consiglio professionale che agisce in questo modo».

Al centro dello scontro c’è la Scuola di medicina generale di via Pranzelores dove, l’estate scorsa, il consiglio direttivo precedente, come previsto dalo statuto della scuola, nominò direttore il dottor Marco Cruciani. Secondo lo statuto spettava a quest’ultimo nominare il proprio staff, tra cui il vice direttore. Ma nel corso della prima seduta l’ordine dei medici ha voluto comunque dare un’indicazione esplicita, votando a maggioranza l’indicazione del dottor Nicola Paoli (vice presidente dell’ordine) come vice direttore della scuola provinciale.

Un’indicazione che il dottor Virdia (contrario) non ha digerito: «Hanno voluto commissariare la scuola, questo è il senso di un’operazione che non ha precedenti. Per di più nei confronti di una scuola che funziona molto bene ed è considerata una delle migliori d’Italia, insomma un fiore all’occhiello della nostra provincia».

Virdia si è detto contrario soprattutto per il metodo utilizzato e ha anche scritto un’email ai colleghi per chiedere chiarimenti e un ulteriore confronto: «Ma nelle sedute successive non c’è stato modo di tornare sulla vicenda, con mio grande disappunto. Tanto più che il dottor Paoli, nel frattempo – prima ancora di essere effettivamente nominato - aveva già preso contatti con la scuola». E successivamente all’indicazione del consiglio il direttore Cruciani ha effettivamente nominato Paoli come vice (incarico retribuito).

Lui - Paoli - non ha voluto entrare nel merito della vicenda, limitandosi a dire che non gli risultano atti formali di Virdia, che rincara la dose: «Non posso fare parte di un consiglio che agisce in questo modo, approfittando anche del fatto che i nuovi consiglieri probabilmente non hanno ancora capito bene come funzionano le cose. Queste decisioni quando vengono prese appartengono all’ordine e io non sono così. Pensavo che si potesse lavorare, come avvenuto in passato, all’interno di un ordine professionale rappresentativo di tutti i medici trentini e non solo di una parte, ma evidentemente mi sbagliavo». Va detto che all’interno del consiglio direttivo ci sono comunque altri tre consiglieri che facevano parte della lista di Virdia - Bruna Zeni, Maurizio Del Greco e Monica Costantini - e solo quest’ultima avrebbe manifestato perplessità.













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