Maxitruffa con bancarotta

A processo i tre soci della Ber.Gra. di Besenello



 ROVERETO. Ad accorgersi che qualcosa non funzionava negli affari della Ber.Gra. Srl di Besenello era stata la Procura di Chieti, che circa tre anni fa ha chiesto una verifica sulla società che importava automobili per conto di numerosi autosaloni della zona. La Ber.Gra. però - di cui facevano parte gli altoatesini Christian Bertoldi, 36 anni di Gargazzone, e Luigi Mittelberger, 59 anni di Silandro, e dal friulano Alfio Moscattini, originario di Tarvisio, era fallita nel settembre del 2007 e circa un anno prima aveva tolto le tende dagli uffici di via Nazionale, al civico 1. Secondo l'indagine della Finanza roveretana, i tre soci avrebbero nascosto incassi per almeno 4 milioni di euro, dissipando o distraendo ben per oltre un milione nell'arco degli ultimi tre anni di esercizio. La Ber.Gra. era una società specializzata nell'importazione di automobili intracomunitarie: acquistavano cioè auto in vari paesi europei (soprattutto in Germania) e le importavano in Italia per conto di rivenditori. La Ber.Gra. non aveva un autosalone proprio, ma solo un ufficio. Il sospetto della Procura è che si trattasse di una società di intermediazione creata ad arte per lucrare sul mancato pagamento dell'Iva. Si tratta di supposizioni basate su un'ampia documentazione raccolta in Abruzzo, perchè della Ber.Gra. non è stata ritrovata alcuna scrittura contabile. bertoldi, Mittelberger e Moscattini sono accusato di aver distratto fondi vendendo auto e macchinari per 130 mila euro nell'anno di esercizio 2004, 918 mila euro l'anno seguente e 158 mila nel 2006. I soli Mittelberger e Bertoldi sono invece gravati di un secondo, pesantissimo capo d'imputazione, che consiste nell'aver falsificato i bilanci del 2004 omettendo ricavi per l'astronomica cifra di 4 milioni di euro. Al liquidatore fallimentare Lelio Boldrini non è rimasto quasi nulla su cui rivalersi, visto che i tre sono svaniti lasciando dei grossi punti di domanda sulla vera natura della propria attività. A parere della Guardia di finanza, la società di Besenello sarebbe stata creata con il solo scopo di lucrare attraverso il rodato meccanismo della cosiddetta "truffa carosello".  Ieri era prevista la prima udienza dibattimentale per i tre imputati, ma il presidente del collegio, il giudice Corrado Pascucci, ha subito rinviato l'udienza al 22 febbraio in seguito a un certificato medico inviato in cancelleria da uno dei tre imputati, il quale si giustificava così della propria assenza.

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