Mattei grazia le capre di Laghel

Il sindaco ha revocato la tanto discussa ordinanza di abbattimento


Gianluca Marcolini


ARCO. Le capre di Laghel hanno ottenuto la grazia. Il sindaco Paolo Mattei ha deciso di ritirare l'ormai famosa ordinanza di abbattimento del gruppo di animali che tanti grattacapi, nei giorni scorsi, aveva creato all'amministrazione comunale. La notizia della condanna a morte, infatti, aveva scatenato la furibonda protesta degli ambientalisti di tutta Italia.

La revoca dell'ordinanza mette fine ad una vicenda che è riuscita a fare breccia nell'opinione pubblica, non solo locale. Per la prima volta anche ad Arco è andata in scena una nuova forma di protesta, quella che ha sostituito la piazza vera e propria con la piazza virtuale della rete Internet. Anziché manifestare sotto le fineste del municipio gli ambientalisti hanno scelto di subissare di email i computer del sindaco e dei suoi assessori. Una sorta di catena di S.Antonio "virale" che è partita dall'alto Garda propagandosi ben presto in tutta Italia, o quasi, per poi giungere a destinazione ad Arco.

Non è dato sapere se questa contestazione abbia influito sulla scelta del primo cittadino. I motivi che hanno spinto Mattei a tornare sui suoi passi sono racchiusi nella nota con cui ha ritirato l'ordinanza e che si richiama ad un'altra nota, quella del Servizio Foreste e Fauna della Provincia nella quale, in seguito ad alcuni sopralluoghi, si evidenzia che gli animali non stazionano più nella zona "incriminata" e che pertanto non sussiste, attualmente, alcun pericolo per la salute (si temeva il rischio di malattie contagiose) e la sicurezza pubblica (qualcuno aveva palesato il pericolo di caduta sassi, sui tetti delle abitazioni di Laghel, dovuto al passaggio delle capre). «Da qui la revoca - scrive Mattei - essendo venute meno le motivazioni che avevano indotto l'emissione dell'ordinanza contingibile ed urgente e che peraltro, per propria natura giuridica, non poteva procrastinarsi nel tempo». Soddisfatto dell'esito della vicenda il consigliere comunale del Patt Stefano Bresciani che aveva sollevato la questione.













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