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Masè: «Vi spiego la mia legge 0-6,  ma non è un diktat»

La consigliera promotrice del disegno di legge: "I servizi integrati si affiancheranno gradualmente a nidi e materne. Un'opportunità"


Ilaria Puccini


TRENTO. «Lo zerosei non vuole essere un'imposizione, ma solo dare un'opportunità di sperimentazione, come già accade in Italia. Tra il personale non ci saranno sovrapposizioni di ruoli e la coincidenza con l'apertura degli asili a luglio è casuale in quanto le due misure sono indipendenti l'una dall'altra».

In un altro giorno di accese discussioni in aula,Vanessa Masè, consigliera della Civica e prima firmataria del disegno di legge che punta a istituire strutture per l'infanzia per coprire l'intera fascia 0-6 anni, difende la sua misura. «Mi è stato detto che il mio ddl è generico. Intanto si tratta solo di una cornice legislativa. E non si dica che la petizione degli insegnanti, che tocca più temi, sono 8200 firme solo contro la mia misura».

Come è nata questa riforma?

Le strutture 0-6 ci sono già sul territorio e ne stanno nascendo altre. Per garantire la qualità e l'omogeneità di tali servizi è necessario dare loro una cornice istituzionale chiara entro cui si possano inserire. Secondo me, se la legge non sarà approvata, ci sarà un proliferare di progettazioni 0-6 che però saranno disomogenee.

La norma distingue tra personale educativo, personale scolastico e figure di coordinamento: quali sono le differenze?

Il personale educativo coprirà la fascia 0-3, quello scolastico la 3-6. Quanto ai coordinatori pedagogici, sono già presenti oggi nelle scuole provinciali, ma in numero troppo ridotto. Parliamo di 11 persone su un totale di circa 120 istituti. Ogni coordinatore ha troppe scuole da gestire e questo ne compromette l’efficacia. Dentro i nidi è invece presente un coordinatore interno, figura chiave per personale, per famiglie e bambini. Un modello da imitare anche nella scuola dell'infanzia.

Chi assumerà il personale?

Il sistema 0-6 è solo un'integrazione dei servizi e non intende stravolgere l'impianto attuale. Lo 0-3 continuerà a essere gestito in modo indiretto - con il mondo della cooperazione, in questo caso - dunque il personale educatore sarà dipendente delle cooperative. Il personale insegnante, invece, continuerà a essere dipendente o dell'ente gestore in caso di scuola equiparata o della Provincia nel caso di scuola pubblica.

Quindi i servizi 0-6 si affiancano alle strutture già esistenti?

Sì, e lo dico anche in ottica di tranquillità del personale, perché in diverse scuole dell'infanzia ci si è chiesto se si finirà in mano alle cooperative. Non è questo il pensiero che c'è dietro.

Ma allora perché ci sono tutte queste proteste?

Campagna elettorale, sennò i contenuti sarebbero stati diversi. Anche perché 0-6 nasce, a livello nazionale, nel centrosinistra.

Quali sono alcune zone d'Italia dove è già applicato?

Toscana, Lazio, Emilia Romagna, Friuli, la Basilicata ha fatto le linee guida 10 giorni fa. Oltre al quadro nazionale ben delineato, anche varie realtà regionali si sono già dotate di un impianto normativo.

Come trovare un equilibrio tra l'autonomia del Trentino e l’allineamento al Paese?

Non c’è alcuna questione di allineamento. Ritengo che ci sia una buona norma nazionale, che possiamo cogliere adattandola alla nostra realtà locale.

Il ddl prevede due anni sperimentali e un organo di valutazione.

Sì, si tratta del tavolo tecnico-istituzionale che non nasce per questo biennio ma lo accompagnerà.

Può anticiparci alcuni dei dati e criteri che saranno considerati nel formulare la valutazione?

Una delle critiche fatte a questo ddl è che contiene troppa poca pedagogia. Ma io sono un legislatore, siedo in Consiglio provinciale per proporre norme. La parte tecnica della valutazione non può farla la politica ma gli addetti ai lavori, quindi la parte pedagogica e chi lavora nei servizi.

Quindi pedagogisti e insegnanti? Certo, non posso farla io da politica. La Giunta avrà un ruolo, ma sarà affiancata dalla struttura tecnica provinciale, insieme ai rappresentanti di vari mondi che comporranno il tavolo tecnico.

Se la sperimentazione andasse male, si potrà tornare indietro?

Lo 0-6 è facoltativo proprio perché ci sono realtà in cui potrebbe funzionare molto bene e realtà in cui invece potrebbe non andare.

Gli insegnanti contestano la coincidenza con la reiterata istituzione dell’asilo a luglio.

Le due partite si sono sovrapposte solo temporalmente e casualmente. Luglio poteva esserci senza lo 0-6 come lo 0-6 sarebbe potuto arrivare senza l’asilo a luglio. Il decreto legislativo nazionale 65/2017 prevede una cornice istituzionale per lo zero-sei indipendentemente dai calendari scolastici regionali.

Continuano le proteste degli insegnanti: si è confrontata con loro o prevede un incontro in futuro?

Io non ho problemi a incontrarli, anche se gli auditi sono stati concordati nel maggio dell'anno scorso dai componenti della Quinta commissione. C'è stato un accordo su chi sentire. Sindacati, enti gestori, tutto il mondo della scuola. Ma la commissione doveva forse convocare ogni collegio docenti di ogni scuola dell'infanzia? Vorrei che mi venisse spiegato come avrei dovuto fare.

 













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