per il problema di ludopatia 

Marolo chiede aiuto al Serd  dopo il tentato omicidio

TRENTO. Vuole chiedere aiuto al Serd per lasciarsi alla spalle la dipendenza dalle slot machine, Teodora Marolo, la 52enne di Pergine che il 9 luglio ha aggredito e tentato di soffocare la vicina di...



TRENTO. Vuole chiedere aiuto al Serd per lasciarsi alla spalle la dipendenza dalle slot machine, Teodora Marolo, la 52enne di Pergine che il 9 luglio ha aggredito e tentato di soffocare la vicina di casa (e amica) Umberta Degan. Ora è in carcere a Spini per tentato omicidio e furto, ha confessato tutto, spiegando come il raptus che l’ha portata ad aggredire la 75enne fosse di fatto una conseguenza della sua ludopatia. Teodora giocava, giocava troppo rispetto ai soldi che aveva e aveva iniziato ad accumulare debiti e fare dei furti a casa dell’amica alla quale a volte faceva anche dei piccoli lavori domestici. Qualche gioiello (rivenduto poi nei negozi specializzati) e poi la tessera bancomat con la quale ha prelevato, 100 euro o poco più alla volta, 1.600 euro. Lunedì Umberta l’aveva messa con le spalle al muro. Le aveva detto che voleva denunciarla, che sarebbe andata in banca per farsi dare i filmati dei prelievi e così avrebbe avuto le prove di quello che pensava. «Non so perché lo ha fatto» ha detto in carcere Marolo. Quello che ha fatto è tentare di soffocare la 75enne che, incosciente, ha spostato all’esterno del suo appartamento. I soccorsi, la memoria di Umberta che piano a piano metteva un elemento vicino all’altro, le indagini, il fermo e poi la confessione. Ora Marolo, che è assistita dall’avvocato Angelica Domenichelli, vuole cercare di cambiare vita. Per questo l’intenzione è quella di chiedere aiuto al Serd per iniziare un percorso che la possa liberare dal demonio del gioco, che la possa far tornare quella che era prima che le slot machine entrassero nella sua vita. E la sua difesa valuta anche un risame per chiedere l’uscita dal carcere con l’affidamento, magari, ad una comunità. Marolo è anche devastata per quello che ha fatto ad Umberta. Erano anche amiche e l’anziana l’aveva già aiutata con i soldi con un assegno da 500 euro. Soldi quasi tutti restituiti e in parte abbuonati. Uno sconto per il compleanno, un altro per dei lavoretti fatti in casa. Insomma l’atteggiamento di Umberta era quello della persona che voleva aiutare Teodora. Fino al pomeriggio del 9 luglio.













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