guide alpine e uomini dei bacini montani al lavoro 

Marmolada, nelle pulizie di fine estate raccolti occhiali, sci e monetine

TRENTO. Sono ben 30 i cestoni di rifiuti raccolti in una settimana sul ghiacciaio della Marmolada dagli uomini dei Bacini Montani e dalle Guida alpine incaricate dalla Provincia di Trento. Una...



TRENTO. Sono ben 30 i cestoni di rifiuti raccolti in una settimana sul ghiacciaio della Marmolada dagli uomini dei Bacini Montani e dalle Guida alpine incaricate dalla Provincia di Trento. Una pulizia in programma l’anno scorso, a fine estate, interrotta da una abbondante nevicata. La bonifica è avvenuta la scorsa settimana e avrebbe dovuto continuare in questi giorni, ma la neve caduta – una trentina di centimetri – ha determinato un’altra sospensione. Numerosi i voli dell’elicottero per portare la massa di materiali in una discarica, dove sarà fatta la necessaria selezione. La pulizia, ormai da anni, ha riguardato il territorio trentino; gli “spazzini della Marmolada” si sono spinti fin sul confine col Veneto, quindi al limite della pista che scende da punta Rocca. Si sono fermati prima del tunnel di Serauta.

«Hanno portato via di tutto – riferisce Guido Trevisan, gestore del rifugio Pian dei Fiacconi – in particolare materiali dei lavori funiviari, che il ghiacciaio ha conservato per decenni». Lungo la pista sono stati recuperati sci, bastoncini, occhiali, berretti, tute, tanti sacchetti di plastica. Pezzi di fune e lattine d’olio. E poi legname, in questo caso probabilmente rilasciato anche dai camminamenti militari, dalle baracche. Sul versante bellunese, per esempio, Attilio Bressan, già capo del Soccorso alpino della Val Pettorina, conferma che la famosa “città di ghiaccio” continua a rilasciare tavole ed altri frammenti legnosi delle strutture interne. «Sono stati recuperati chili e chili di monetine, di lire da 10, da 20, da 50, da 100», fa sapere Trevisan, probabilmente perse dagli sciatori. Non si sa ancora quanti siano i recuperi di testimonianze della battaglia combattuta su questo ghiacciaio cento anni fa, ma di sicuro parecchi, come lascia intendere Aurelio Roraruf del rifugio albergo Castiglioni di passo Fedaia.

«Non si spiegherebbe altrimenti – afferma Soraruf – la presenza, ogni estate, di così numerosi recuperanti, che arrivano addirittura col metal detector». «Eppure – ricorda Silvano Parmesani, sindaco di Canazei – è ancora valida la mia ordinanza che fa divieto di asportare questi materiali». Trevisan e Soraruf confermano che la ramazza nel caso della Marmolada è stata provvidenziale perché restituisce un ghiacciaio in parte purificato. Ci sarebbero, infatti, ancora rifiuti sotto la coltre bianca. (f.d.m.)













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