Marmolada, col gatto sotto la valanga
Tiziano Dell’Olivo, 50 anni, travolto nella notte sulla pista Bellunese: «Mi è andata bene, ringrazio i miei colleghi»
PASSO FEDAIA. Il sorriso del miracolato. Sopra il collare medico, Tiziano Dell’Olivo può sorridere alla vita. Travolto da una valanga sulla pista “Bellunese”, a bordo di un gatto delle nevi di Funivie Marmolada, se l’è cavata con due costole rotte, una ferita dietro un orecchio e il polso destro fasciato. Ma ti stringe lo stesso la mano con una discreta forza. Negli occhi, un senso di gratitudine difficile da spiegare, nei confronti dei due colleghi Stefano Sorarù e Lino Pallabazzer, che erano sul mezzo a pochi metri di distanza: sono stati loro a salvarlo, soccorrendolo per primi e chiamando la Croce Verde di Rocca Pietore, oltre ai vigili del fuoco e al Soccorso alpino.
Il cinquantenne di Alleghe è ricoverato nell’astanteria del pronto soccorso dell’ospedale di Agordo, assistito anche dai parenti più stretti: «È andata bene e le mie condizioni di salute sono buone, a parte le due costole fratturate. Preferisco non dire altro, per il momento, scusate».
L’uomo stava battendo la neve, come chissà quante altre volte sul tracciato tra Serauta e passo Fedaia, quando a quota 2700 metri, nel territorio del Comune di Canazei, si è ritrovato nel cuore di una valanga. Sballottato prima all’interno dell’abitacolo e poi sbalzato fuori, ha avuto la prontezza di nuotare nella neve, rimanendo sufficientemente in superficie e favorendo in questo modo le operazioni preliminari di soccorso.
Le sue prime parole sarebbero state: «Ho rotto la macchina». Era quasi più preoccupato per la carrozzeria del gatto che per la sua. Era molto provato, quando è salito sull’ambulanza della Croce Verde in direzione pronto soccorso dell’ospedale di Agordo, con questo dolore forte al costato. I medici l’hanno visitato, effettuando tutti gli esami richiesti dalla sua situazione e alloggiandolo nella camera numero 1 dell’astanteria.
Nessuno nasconde che è stato quasi un miracolo: poteva andare molto, ma molto peggio. Lo dicono anche le persone più care. Il fratello Franco racconta che «è vivo e questa è senza dubbio la cosa più importante. Siamo tutti consapevoli del fatto che avrebbe potuto lasciarci, meno male che i colleghi hanno avuto la prontezza di accorrere e cominciare a cercarlo. Tiziano ha una grande esperienza e quello che gli è successo fa parte dell’imprevedibile. Non avrebbe mai rischiato la sua vita: quello di guidare il gatto sulle piste era il suo mestiere, ma sapeva molto bene quando era il caso di uscire e quando invece non era opportuno. Nessuno si sarebbe mai aspettato quel distacco, anche perché di slavine ne erano cadute o ne erano state fatte cadere diverse. Non sembrava che ci fosse pericolo. Siamo naturalmente molto contenti che sia andata bene. Se lo vorrà, sarà proprio lui a raccontarci quello che è successo e le sensazioni che ha provato».
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