Maltempo, presentate 700 domande di contributo 

Gli aiuti della Provincia. Oggi scadono i termini per le domande con i criteri “allargati”. Il 65% delle richieste di indennizzo riguarda danni provocati dal vento, il 35% per le esondazioni Sono già iniziate le verifiche delle documentazioni depositate



Trento. Sono poco meno di settecento le domanda di contributo presentate alla Provincia per i danni provocati dal maltempo alla fine dello scorso ottobre, quando la tempesta Vaia si è abbattuta su tutto il Trentino provocando danni e due vittime, una donna a Dimaro (travolta e uccisa da una colata di fango) e un giovane papà, ucciso da un fulmine in val di Non.

I numeri si riferiscono alle domande inoltrate entro il primo giorno di aprile, mentre proprio oggi si chiudono i termini per le nuove domande di contributo con i criteri “allargati”, che comunque non dovrebbero portare ad un aumento consistente del dato conclusivo.

Proprio in queste settimane - ha spiegato Raffaele De Col, dirigente generale che ha ricevuto la delega per la ricostruzione post-maltempo, sono in corso le aperture delle domande di contributo: «Il nostro obiettivo - ha detto, smentendo chi pensava ad un elargizione a pioggia - è fare un sopralluogo e una verifica abbastanza approfondita dei tipi di danni denunciati. D’altra parte, le aree colpite dal maltempo sono ben note».

I danni più diffusi cono quelli provocati dal vento: tetti danneggiati o scoperchiati, alberi sradicati, attività produttive scoperchiate, abbattimento tralicci. Per quanto riguarda i danni da esondazione - ha spiegato ancora De Col - si tratta di situazioni localizzate nel Primiero, in valle di Fiemme e - naturalmente - in val di Sole, a Dimaro. «Volendo ragionare per ordini di grandezza - ha aggiunto il dirigente - il 65% dei danneggiamenti sono stati provocati dal vento, il restante 35% dalle esondazioni».

Per quanto riguarda gli ambiti di intervento, sono cinque quelli individuati dalla Provincia con la delibera di giunta dello scorso 21 dicembre: danni a veicoli, ad immobili adibiti ad abitazione e alle proprietà fondiarie appartenenti a soggetti privati, danni alle attività economiche e di lavoro autonomo, danni alle attività agricole e dell’acquacoltura, danni alle attività dei Consorzi di miglioramento fondiario e dei Consorzi di bonifica. Oltre al sostegno alle famiglie e alle attività economiche e produttive, il provvedimento approvato ha apportato modifiche al protocollo d’intesa con le banche, gli intermediari finanziari e Confidi, per consentire una effettiva estensione delle misure previste dal protocollo a tutti i cittadini e alle imprese del Trentino colpite dagli eccezionali eventi meteorologici di fine ottobre.

Lo scorso 8 marzo la giunta è intervenuta nuovamente, per modificare i criteri e per allargare gli ambiti di intervento. In particolare per danni alle abitazioni principali è confermato il contributo del 100% della spesa ammessa fino all’importo massimo di euro 5.000. Per gli importi superiori la misura è aumentata dal 75% al 80% della spesa ammessa.

Con riferimento alle abitazioni non principali e altri immobili si riconosce il 50% della spesa ammessa, a prescindere dalla valutazione della condizione economica familiare (Icef).

Sono inoltre stati dettati criteri per la concessione di contributi a favore dei proprietari di veicoli ad uso privato, appartenenti alle organizzazioni di volontariato iscritte nell’elenco provinciale del volontariato di protezione civile, per danni causati dall’evento calamitoso, nonché stabiliti criteri per la concessione di contributi per interventi effettuati su particelle edificiali e fondiarie di proprietà privata, finalizzate al ripristino del decoro urbano e paesaggistico-naturalistico, ubicate in aree individuate attraverso ordinanza del presidente della Provincia.G.F.P.















Scuola & Ricerca

In primo piano