«Malga Fosse diventi vetrina dei prodotti locali»

La proposta alternativa di Slow Food Primiero appoggiata dal Comune di Siror Al posto di wellness e albergo, vendita di burro e formaggi e ristorante a km 0


di Raffaele Bonaccorso


SAN MARTINO DI CASTROZZA. Per Malga Fosse, a Passo Rolle, non è tanto una questione architettonica, quanto il suo mancato inserimento nelle fondamentali funzioni tradizionali del sistema “malga - alpeggio” che in loco si sta cercando di valorizzare. E’ stato questo il punto che ha focalizzato l’attenzione dell’incontro organizzato da Slow Food alla chiesetta di San Vittore a Tonadico. In verità la serata è stata molto più complessa poiché sono stati affrontati diversi temi, cercando di dare risposte alle domande tipo: che fine fanno gli orti? E la Campagna fra Tonadico e Siror? Cosa succede a Malga Fosse? Dove vanno economia e turismo?

Ed ecco quindi le proposte: l'Alleanza per la campagna, progetto dei Comuni di Tonadico e Siror che ha l'obiettivo di un utilizzo sostenibile dei prati tra Siror e Tonadico, mettendo insieme privati, associazioni, aziende; il censimento sistematico di tutti gli orti di Primiero da parte del locale Slow Food; la valorizzazione della birra 100% Primiero, prodotta da Bionoc, realizzata con prodotti locali; infine la proposta alternativa per Malga Fosse.

Sulla scia della relazione di Sergio Valentini, presidente Slow Food Trentino Alto Adige, imperniata sul buon uso del territorio e delle strutture dal significato storico, è stata presentata la proposta su Malga Fosse, sottoscritta dal Comune di Siror, dal presidente del Caseificio di Primiero e dalla Condotta Slow Food stessa.

Al posto della “galattica” struttura alberghiera, con wellness, piscina, sauna, trattamenti corpo, viene proposto un utilizzo della malga ristrutturata come vetrina dei prodotti locali, con vendita, a partire dall’ormai famoso “botìro di malga di Primiero”, ma anche di altri prodotti come miele, piccoli frutti, mais, erbe officinali, prodotti caseari e altro, sfruttandone la posizione strategica su una direttrice stradale di grande traffico. Ed ancora ristorante di qualità con prodotti a km0, integrando spazi per la burrificazione con quelli della ristorazione, «in modo originale e scenografico, di grande spendibilità promozionale». In altre parole «rinunciare agli spazi ricettivi e wellness (funzioni che mal si coniugano i bovini al pascolo), in modo da ridurre volumetria e costi».

A sostegno della proposta viene portato l’esempio della Malga Fossernega, nel Vanoi, a rischio abbandono, che ha trovato sostegno economico nel “botìro di malga” ed estendendo il progetto al altre malghe con l’obiettivo di aumentarne la produzione per soddisfare la sempre crescente domanda.

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