la protesta

«Male un solo medico per i bimbi»

Riflessione di un padre dopo 5 ore passate al pronto soccorso: così non va bene



TRENTO. Una nottata passata al pronto soccorso diventa uno spunto per una riflessione più ad ampio raggio sulla sanità in Trentino da parte di Karol Tabarelli de Fatis che scrive la lettera che qui di seguito pubblichiamo nella doppia veste di genitore e di residente. E al centro c’è la visita al pronto soccorso con una bimba di appena dieci mesi iniziata alle 21 e terminata cinque ore dopo. Non ci sono accuse contro il personale sanitario, anzi, ma viene puntato il dito sull’organizzazione e le carenze.

«Recentemente mia figlia, lattante di 10 mesi, è dovuta ricorrere alle cure del pronto soccorso dell'ospedale Santa Chiara di Trento. Arrivati, il triage d'accettazione si è concluso alle 2, per uscire infine dal nosocomio, dopo la visita del pediatra, alle 2 del giorno successivo.

Mi domando come sia possibile che nel 2015 in una città con più di 117.000 abitanti vi sia un unico medico dedicato alle emergenze pediatriche - costretta peraltro, nel nostro caso, ad allontanarsi per dedicarsi, giustamente, a un codice rosso. Durante la sua assenza, l'ambulatorio è rimasto sguarnito di personale medico per più di un'ora.

Sono immaginabili lo sfiancamento dei piccoli pazienti, costretti a estenuanti attese, l'impazienza e la preoccupazione dei genitori, e la stanchezza del personale medico/infermieristico, costretto a "fare le corse" e, spesso, a sentirsi le imprecazioni di quei cittadini che ignorano, o fingono di non conoscere, lo stress costante nel quale il personale sanitario è costretto ad operare, per scelte politico-amministrative poco lungimiranti.

Forse tra le urgenze di investimento andrebbe considerata una priorità coprire con presenze straordinarie i giorni più critici del fine settimana, quando non è possibile ricorrere al medico condotto. Sarebbe un aiuto sostanzioso.

Serve poco poi versare "lacrime da coccodrillo" quando si leggono i dati relativi alla mobilità passiva in ambito sanitario».













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