il caso

Malé, falsi allarmi ai vigili del fuoco

Per due volte i volontari mobilitati da una “selettiva” via radio. Indagine penale in corso


di Sergio Zanella


MALE'. È la sera di Ferragosto, ore 19. Molti in Val di Sole sono fuori a cena o stanno facendo rientro alle proprie case dopo una gita fuori porta, quando all’improvviso il cicalino del Corpo volontari vigili del fuoco di Malé inizia a suonare. Di fronte a una selettiva non c’è Ferragosto che tenga, e così una buona quindicina di pompieri solandri si buttano a capofitto in caserma per entrare in azione. Arrivati sul posto non tutto sembra però andare come al solito: i vigili di Malé da Trento non ricevono alcuna notizia sul da farsi. Subito ci si rende conto che si è di fronte al secondo falso allarme in pochi giorni.

Dopo la scia di falsi allarme su scala valligiana della scorsa estate, qualche buontempone ha quindi pensato di entrare nuovamente in azione con questo “gioco” scriteriato. Un’azione che di certo non tutti sono in grado di portare a termine, ma che può essere fatto comodamente seduti sul divano di casa.

«Ci troviamo di fronte ad una situazione assurda – ci ha spiegato Mauro Ceschi, comandate del Corpo Vigili del fuoco di Malé. – Credo sia davvero grave che qualcuno giochi con il nostro spirito volontaristico. Chi riesce a mandare queste false selettive al nostro corpo non è una persona qualunque, ma una che ha delle buone conoscenze sull’uso delle frequenze radio ed è dotata di un sistema in grado di intercettare le nostre comunicazioni. Probabilmente questa persona è riuscita in passato a registrare l’onda sonora distintiva che la stazione di Trento manda alle nostre radio per contattare esclusivamente il Corpo di Malé e poi, quando non ha di meglio di fare, usa un suo apparecchio radio per emettere il segnale ai nostri cicalini».

La gravità del gesto, oltre che morale, riveste anche carattere penale. Così è già partita un’indagine della Procura per cercare di scoprire chi si nasconda dietro tutto questo. «Abbiamo ovviamente fatto presente a chi di dovere i fatti avvenuti negli ultimi dieci giorni – ha concluso Ceschi. – L’ente che si occupa di Poste e Telecomunicazioni è già sulle tracce del responsabile dei falsi allarmi. Si tratta probabilmente di qualcuno che vive in Val di Sole o in Val di Non e che sfrutta il ponte radio delle antenne presenti sulle montagne delle nostre valli. Ora non ci resta che confidare che costui venga scoperto o che quantomeno tutto torni alla normalità. Siamo vigili del fuoco e risponderemo sempre presente ogni volta che qualcuno avrà bisogno di noi».













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