il raggiro

Lottomatica, truffatore a giudizio

Fingendosi assistente della concessionaria si è fatto versare online 3 mila euro da un tabaccaio noneso


di Luca Marognoli


TRENTO. Tremila euro con una telefonata di pochi minuti. Incassati online, senza neppure aver corso il rischio di farsi vedere in faccia. E grazie alla “collaborazione” dell’ignara vittima del raggiro. Serve una voce ferma e persuasiva per mettere a segno una truffa come quella compiuta da un fasullo assistente della Lottomatica ai danni del gestore di una rivendita tabacchi della valle di Non.

I fatti risalgono al marzo 2015. L’individuo compone il numero dell’esercizio presentandosi sotto falso nome (tale Stefano Greta) e afferma di essere incaricato di controllare il Pos sul terminale, sostenendo che nell’ultimo periodo sono stati addebitati importi non dovuti. Un accenno, più o meno larvato, a delle irregolarità che, presumibilmente, ha lo scopo di mettere l’interlocutore in uno stato di apprensione, convincendolo a collaborare.

Il truffatore inizia poi a chiedere al titolare della tabaccheria di compiere alcune operazioni “tecniche”: spegnere e riaccendere l’apparecchio più volte e poi inserire la tessera magnetica e il codice segreto per l’utilizzo del Pos. Avvisa poi che si sta accingendo a collegarsi “da remoto” al terminale per fare una sorta di test sulle transazioni. Operazioni che - assicura - sarebbero state nulle, senza quindi comportare alcun trasferimento di denaro.

E qui sta l’inganno. Subito servito: l’esercente viene fatto collegare con un servizio per lo shopping online senza carta di credito basato su buoni spesa prepagati. Funziona con delle ricariche e il finto assistente della Lottomatica chiede di eseguirne una da 300 euro e di ripetere l’operazione per dieci volte. Totale: 3 mila euro, che tuttavia - ribadisce - non sarebbero stati realmente addebitati.

L’esercente ascolta attentamente le istruzioni e le esegue. Quando ha terminato le operazioni, l’interlocutore telefonico gli dà la “buona notizia”: il test ha funzionato e il problema è stato risolto. Aggiunge, probabilmente per rendere l’inganno più credibile, l’invito ad inviare gli addebiti dei due mesi precedenti ad un indirizzo e-mail per l’assistenza clienti di Lottomatica che, manco a dirlo, è anch’esso fasullo.

“Grazie della collaborazione e arrivederci”. La telefonata finisce e, mentre il truffatore, si vede addebitare il denaro, il gestore viene assalito subito dai dubbi. Chiama il numero verde del concessionario di scommesse per compiere una verifica e riceve immediatamente la doccia fredda: l’operatore di turno lo informa che con tutta probabilità è rimasto vittima di una truffa.

Al titolare della tabaccheria non resta che rivolgersi ai carabinieri per sporgere querela contro ignoti.

Il nome del truffatore, infatti, non si conosce, né tantomeno i suoi connotati. Solo quella voce, così “professionale”, che ha fatto da regista del grande inganno. Tuttavia, forse anche grazie della tempestività della denuncia, gli investigatori riescono a risalire al presunto impostore, 58 anni, di Maddaloni, in provincia di Caserta. Lunedì in tribunale, alla ripresa delle udienze dopo la pausa festiva, andrà a giudizio con l’accusa di truffa.

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