Lotta agli evasori, il Comune sceglie Trentino Riscossioni

Quattro anni fa lo stop imposto dalle minoranze. Condini: «Controllo pubblico importante e tariffa vantaggiosa»


di Chiara Bert


TRENTO. Rafforzare la lotta agli evasori, incassare le imposte e soprattutto andare a recuperare quella fetta di sanzioni e tributi che non viene pagata non per dimenticanza, ma volontariamente per evadere il fisco. Quattro anni dopo lo stop imposto dall'opposizione in consiglio, il Comune di Trento ci riprova. L'adesione a Trentino Riscossioni, la società pubblica che si occupa di tributi e entrate degli enti pubblici trentini, fu bloccata nel 2008 dopo una battaglia campale in aula. L'accusa lanciata dalle opposizioni, allora, fu che il Comune voleva creare un «sistema sovietico, un oligopolio di società pubbliche che ricevono affidamenti diretti di servizi senza partecipare a gare».

La scelta della società in house a cui delegare la riscossione delle imposte (oggi affidata ad Equitalia) è, in effetti, una delle tre possibilità che il Comune ha davanti a sè. «La decisione va presa entro fine anno - spiega l’assessore ai tributi Fabiano Condini - perché dal 1° gennaio 2013 dovremo cambiare». Il Comune potrebbe decidere di gestire il servizio in via diretta, ma è un’ipotesi esclusa «perché in tempi di blocco del turn over - sottolinea Condini - non avremmo le risorse umane per farlo». L’altra possibilità è di mettere il servizio a gara e scegliere l’offerta giudicata migliore. Infine c’è l’opzione scelta dalla giunta, ovvero affidarsi alla società di sistema provinciale, Trentino Riscossioni, a cui oggi hanno aderito 200 Comuni trentini. Perché la scelta in house invece della gara? «Siamo convinti che una società nostra, sotto controllo pubblico, sia un vantaggio - spiega Condini - perché è una società che conosce da vicino, e bene, il territorio. L’obiettivo è riscuotere ciò che è dovuto all’amministrazione, e spesso in questo campo così delicato i risultati non si ottengono mandando raccomandate con avvisi di pagamento, ma rapportandosi in modo diverso con le aziende e i cittadini».

Il tallone d’Achille dei Comuni, alle prese con bilanci sempre più magri, è da sempre quello della riscossione coattiva. Basti pensare alle sanzioni stradali, dove da anni il Comune di Trento alla fine riesce a recuperare solo il 30% delle multe non pagate. Somme che oggi si rivelerebbero doppiamente preziose per l’ente pubblico. «Non ci aspettiamo di risolvere i nostri problemi aderendo a Trentino Riscossioni - chiarisce l’assessore - ma può sicuramente aiutarci ad essere più efficaci nel recupero di quanto ci spetta».

Per quanto riguarda l’aspetto economico, Condini motiva così la scelta: «Abbiamo fatto una trattativa e da un confronto con ciò che paghiamo oggi, siamo convinti che la tariffa che applicherà Trentino Riscossioni sarà più conveniente». Un argomento questo che fu usato anche nel 2008, quando la società - si disse - avrebbe garantito una tariffa pari al 7% della somma incassata, più conveniente delle tariffe di mercato. Non bastò a convincere il centrodestra e l’operazione naufragò. Domani in commissione bilancio l’assessore proverà a convincere che quella strada oggi va imboccata.

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