«Lo schianto? Ricordo solo il freddo» / FOTO

Chiappani ieri è stato dimesso dall'ospedale: «Non so cos'è andato storto»


Mara Deimichei


TRENTO. Sette punti di sutura al sopracciglio, cerotti alle dita e alle mani e una dolorosa botta allo sterno. Ieri pomeriggio Enzo Chiappani è uscito dal Santa Chiara un po' acciaccato ma come ammette lui stesso «è andata bene». Solo poco più di 24 ore prima, infatti, lui e l'amico Marco Oreste Detassis venivano recuperati dall'Adige dopo esservi precipitati con un ultraleggero. Se il consulente turistico 66enne di Tenna ha potuto lasciare l'osservazione breve dopo solo un giorno, Detassis è ancora ricoverato in ospedale. Nella caduta, infatti, l'ex presidente della Camera di commercio che a 74 anni coltiva ancora la sua passione per il volo, si è procurato una lesione al tendine per la quale è stato operato.

Una disavventura a lieto fine quella della coppia di amici sulle cui cause non ci sono ancora certezze. «Sono ancora scosso e non riesco a capire bene cosa sia successo - spiega Chiappani che sabato a mezzogiorno era ai comandi dell'ultraleggero Ibris mcr Pick-up - è stata la conseguenza di una serie di eventi». Si dice ancora un po' confuso, come è comprensibile che sia, e quindi per lui è difficile fare una ricostruzione puntuale dei secondi che hanno preceduto la caduta. «Io sto bene - racconta toccandosi con la mano la ferita al sopracciglio - mi hanno dato un po' di punti e lo sterno fa male, ma al mio amico è andata peggio. L'hanno operato è adesso è ancora ricoverato ma l'ho lasciato tranquillo in reparto». Una disavventura, quella vissuta dai due, che probabilmente cementerà ancora di più il loro rapporto fraterno.

Ma quale sarà la sensazione che ricorderà dell'incidente? «Il freddo - risponde immediatamente Enzo Chiappani. E non tanto quando siamo caduti in acqua ma quando ci hanno recuperati. Un tuffo non programmato in un Adige freddo e lurido. E ho pure bevuto quell'acqua quando mi hanno tirato su» sottolinea sorridendo. Per quanto riguarda l'incidente in sè, la procura di Trento ha ovviamente aperto un fascicolo dove si cercherà di fare chiarezza su quanto successo nei cieli sopra l'aeroporto di Mattarello nei minuti attorno al mezzogiorno di sabato. E potranno essere chiarite le varie posizioni. Da una prima ricostruzione pare che in quei momenti ci fosse parecchio affollamento con ben quattro aerei in circuito in fase d'atterraggio.

Davanti all'ultraleggero dei due trentini c'era un aereo che arrivava dalla Germania e che si sarebbe attardato a compiere alcune manovre sulla pista. E questo potrebbe aver portato ad un errore di valutazione da parte di Chiappani. Ma, come detto, si tratta solo di ipotesi che dovranno tutte essere verificate. Ieri pomeriggio in ospedale è arrivato anche Francesco Volpi. Il comandante, decano di tutti i piloti visto che con i suoi 97 anni suonati ha ancora il brevetto di volo, ha voluto andare di persona a sincerarsi delle condizioni dei due amici. E ha accompagnato Chiappani fuori dal Santa Chiara. «Lui sì che è un pilota - commenta il consulente turistico mentre si avvicina alla macchina dove la moglie lo sta aspettando per portarlo a casa, a Tenna - io invece sono un pilotino della domenica.













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