«Liti, il vero "male" dei trentini» / VIDEO

Il questore Giorgio Iacobone: «Episodi in crescita, soprattutto lo stalking»


Mara Deimichei


TRENTO. L'ex dipendente che mal aveva tollerato il licenziamento, il condomino poco contento dell'amministratore, l'ex fidanzato arrabbiato con la nuova fiamma di quella che fu la sua donna. Il mondo dello stalking è molto variegato e in questi ultimi mesi si sta assistendo ad un incremento delle denunce e quindi anche ad una crescita degli ammonimenti da parte del questore. Ne abbiamo parlato con Giorgio Iacobone, questore a Trento dalla fine di agosto dello scorso anno e che in questa intervista tira le fila del rapporto fra i trentini e la litigiosità e, appunto, lo stalking, il «nuovo» reato che inquadra quei comportamenti ossessivi che portano ad un deterioramento della vita di chi lo subisce.

Liti famigliari ma anche liti in strada. Quanto litigano i trentini?

Analizzando i dati degli ultimi anni, i numeri hanno subito un incremento nel 2009 e quindi si sono mantenuti stabili. Siamo ad una media di poco più di un intervento al giorno per sedare le liti. Fino ad ora nel 2011 siamo a 393 segnalazioni delle quali circa in quarto riguardano liti all'interno delle mura domestiche.

Come commenta l'aumento di esposti che portano conflitti, magari di piccola entità, in tribunale?

Una chiave di lettura potrebbe essere positiva, ossia che la gente di fida della giustizia e quindi denuncia tutti i fatti, tutti gli episodi. Ci sarebbe quindi una tendenza maggiore a rivolgersi alla giustizia per risolvere i problemi. Per arginare il fenomeno con la Regione e all'ufficio prevenzione, abbiamo predisposto la figura del mediatore. Si tratta di una persona che, a titolo gratuito, prova a fare da paciere. Un intervento, il suo che avviene solo con l'espressa volontà delle parti coinvolte.

Da parte sua c'è molta attenzione a questo aspetto, a questi interventi da parte dei suoi uomini.

Sì perché parlando con calma si può magari evitare che delle situazioni di dissidio possano sfociare in episodi con conseguenze tragiche.

Come affrontare invece le denunce per stalking?
Nel 2010 sono state 105 e anche quest'anno i numeri sono importanti.
Dal 2009 c'è la possibilità di intervenire con l'ammonimento che un provvedimento proprio del questore. Sono necessarie però delle caratteristiche precise per arrivare a questo, caratteristiche che vengono analizzate con attenzione ogni volta che viene presentata una denuncia per stalking. Per dare un'idea nel 2010 ci sono state 15 richieste ma solo due ammonimenti. Uno per un uomo che aveva un comportamento non in linea nei confronti di una cameriera di una pizzeria e l'altro - storia un po' particolare - contro un'anziana che infastidiva in maniera pesante il medico dopo la morte del marito. Nel corso di quest'anno ci sono state 12 richieste di cui 6 archiviate.

Si ottengono risultati con gli ammonimenti?

Direi di sì. Per noi si tratta di uno strumento di prevenzione sul quale puntiamo molto per evitare, anche in questo caso, degenerazioni pericolose. E poi sono provvedimenti che prendiamo in piena trasparenza e quindi avvertendo anche la persona contro la quale viene richiesto l'ammonimento. Che ha quindi la possibilità di spiegare e di chiarire.

Quale consiglio può dare per evitare di trovarsi in situazioni spiacevoli?

Con le nuove tecnologie e penso a social network come Facebook, a internet e alle chat, le occasioni di conoscere sconosciuti si sono moltiplicate in maniera esponenziale. E spesso diamo fiducia a persone che in realtà non conosciamo affatto, scambiando foto anche intime o rivelando loro particolari della nostra vita. Una maggiore prudenza, insomma, assieme al ritorno ad una sana diffidenza.













Scuola & Ricerca

In primo piano