scuola

Lezioni al via con il valzer dei docenti

Solo a ottobre le assunzioni di chi supererà il “concorsone”. E centinaia di colleghi dovranno lasciare loro il posto



TRENTO. Per la prima volta in tanti anni, la riapertura dell’anno scolastico avverrà in Trentino come nel resto d’Italia. E non è esattamente una bella notizia. Lunedì prossimo molti studenti si troveranno infatti di fronte docenti che, nel giro di un mese, dovranno lasciare la cattedra per essere sostituiti: circostanza questa a cui i giovani di tutta Italia sono da sempre abituati. Non così invece quelli del Trentino, dove la Provincia da sempre può vantare una “copertura” delle cattedre definitiva già a inizio anno. Ma questa volta non sarà così. Tutta colpa del “concorsone” nazionale per l’assunzione a tempo indeterminato di personale docente per le scuole secondarie di primo e secondo grado, le 63.712 cattedre della cosiddetta “Buona scuola”: 477 quelle “in palio” in Trentino, 110 delle quali per docenti di sostegno.

Non è detto che tutte vengano assegnate, anzi: da settimane a livello nazionale imperversano infatti le polemiche sulla difficoltà delle prove e sulla severità delle commissioni, e la previsione è appunto che alla fine i vincitori saranno meno dei posti disponibili. Accadrà probabilmente anche in Trentino, ma si può comunque stimare almeno in 300 il numero dei docenti che taglieranno l’ambito traguardo (anche se forse a diversi di loro una cattedra “precaria” sarà già stata assegnata). Con una conseguenza pratica: la loro assunzione diverrà esecutiva solo al termine delle prove orali e della pubblicazione delle graduatorie per le varie classi di concorso. E qui sta il punto. Il Ministero ha infatti prescritto l’ingresso in ruolo già quest’anno per le cattedre le cui prove concorsuali concludano l’iter entro la fine di ottobre. E la Provincia, che avrebbe invece preferito rinviare il tutto al prossimo anno scolastico, per non ledere i diritti dei docenti vincitori ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco. Come? Cercando di accelerare al massimo le prove d’esame (diverse delle quali ancora in corso per quanto riguarda gli orali) e i lavori delle commissioni, con l’obiettivo di concludere l’intera pratica già entro fine settembre.

L’obiettivo è insomma assumere i nuovi docenti già a partire dall’1 ottobre, limitando così a sole tre settimane le lezioni dei docenti che, giocoforza, verranno poi sostituiti dai colleghi che avranno superato le forche caudine del “concorsone”. Al Dipartimento della Conoscenza, in questi giorni, l’impegno è orientato proprio in questa direzione. Resta comunque il fatto che migliaia di studenti, dopo neppure un mese, si troveranno a dover cambiare insegnante, magari anche più d’uno. Imparando sulla propria pelle i meccanismi della scuola italiana.

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