Lega in rosso per Borgonzoni E su Trento nuove valutazioni

Trento. Lega per una volta in rosso. Ieri lo stato maggiore del partito trentino era in trasferta in Emilia per tirare la volata a Lucia Borgonzoni, la candidata impegnata nella mission di strappare...



Trento. Lega per una volta in rosso. Ieri lo stato maggiore del partito trentino era in trasferta in Emilia per tirare la volata a Lucia Borgonzoni, la candidata impegnata nella mission di strappare la guida della regione al centrosinistra. Ed il rosso in questione era quello delle Ferrari di Maranello cui Matteo Salvini e la stessa Borgonzoni hanno attinto per le felpe di prammatica sul palco dove è salito anche il governatore Maurizio Fugatti. Non è la prima volta che la Lega, anzi, muove i propri parlamentari e consiglieri nelle zone dove sono in programma delle consultazioni elettorali e non c’è dubbio che quella di domenica in Emilia abbia valore simbolico e politico importantissimo.

Anche per il Trentino. Una cosa è certa: la scelta veloce, compatta, del centrosinistra sulla candidatura di Franco Ianeselli non era attesa da molti osservatori e nemmeno dal centrodestra che, tra l’altro, ha dovuto incassare anche il ritorno a Canossa del Patt. Ianeselli ha una caratura precisa, più di sinistracentro che non il contrario, ed il partito del segretario Mirko Bisesti che, probabilmente, contava sulla melina degli avversari politici, deve fare delle valutazioni che vanno aldilà di un nome spendibile e convincente, in possesso di un pedigree che possa essere passato agli impietosi raggi x di una campagna elettorale.

Le valutazioni sono proprio sull’appartenenza politica della persona scelta. Per i più un faccia a faccia tra un esponente della Lega finirebbe, si dice da tempo, per indispettire cespugli preoccupati di sparire in città all’ombra del partito di Salvini. Non solo la contrapposizione dell’ex segretario generale della Cgil con un leghista sarebbe troppo forte, si dice, soprattutto in nella città capoluogo.

Ma su questo genere di ragionamenti incombe la consultazione emiliana: davvero se la Lega dovesse vincere dove non lo ha mai fatto il segretario Mirko Bisesti non verrebbe (ancora più di quello che già accade) tirato per la giacca per una candidatura di bandiera, forse anche in prima persona? Si vedrà. Il dibattito sui nomi sino ad oggi è stato più sui giornali che nelle segreterie: ieri davamo conto di un imprenditore cattolico che aveva già fatto il consigliere provinciale e tutti avevano capito si trattava di Marcello Carli. Un profilo che era tornato per mesi sugli spazi pubblicitari in vista delle elezioni provinciali del 2018, salvo poi ripensarci e farsi da parte poche settimana prima. Il nome del candidato? Tra sette giorni si vota in Emilia. Vedremo.G.T.













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