Trento. I critici fanno osservare che un congresso, per di più del primo partito italiano, a quattro giorni da Natale, sia un evento quantomeno insolito. Eppure Matteo Salvini ha scelto proprio sabato prossimo, 21 dicembre, per portare a congresso la sua Lega.

E non si tratterà di un congresso qualunque, con due chiacchiere per motivare i militanti prima delle feste, ma di una vera e propria trasformazione societaria: dalla vecchia Lega Nord di Umberto Bossi (che dovrà continuare a pagare a rate il buco di 49 milioni di euro) alla nuova Lega nazionale di Salvini. Saranno messi definitivamente in archivio tutti i riferimenti divisivi al Nord e alla Padania indipendente.

Il partito che vedrà la luce dal primo gennaio sarà composto da una serie da una federazione di partiti regionali, provinciali nel nostro caso. Ci sarà una Lega Trentino, una Lega Alto Adige, ma anche una Lega Sicilia, addio vecchia Lega Nord.

La scelta, anche se lo statuto del nuovo partito deve ancora essere inviato in Trentino per essere studiato dai delegati, è motivata appunto da ragioni politiche ed economiche allo stesso tempo. Quelle politiche sono evidenti, per dare un taglio definitivo anche ai restanti, lontani, echi di una Lega Nord separatista. Dal punto di vista economico i parlamentari continueranno a versare a Roma, mentre i 14 consiglieri trentini sosterranno la Lega Trentino grazie ad un contributo mensile di 1500 euro a testa.

La nuova Lega Trentino, probabilmente dopo le elezioni amministrative, potrà andare a congresso anche in sede locale. Non per quanto riguarda la segreteria provinciale dove rimane saldamente in sella Mirko Bisesti, ma per le realtà cittadine, a partire da Trento, che risulta commissariata ormai da diverso tempo, come quasi tutte le altre realtà periferiche. Ecco che da Milano parte dunque il nuovo corso come lo vuole Salvini.G.T.