Le Poste vanno di nuovo in tilt

Disagi per i cittadini, ma la Uil è rassegnata: «La colpa è di Roma». Magri dell’Agc: «Inaccettabile»


Margherita Ornati


TRENTO. Ieri mattina, tanti avranno pensato entrando nell'ufficio centrale delle Poste di piazza Vittoria: «Ma che fortuna, oggi non c'è gente!». E invece la desolazione aveva un motivo: il blocco del sistema operativo informatico, che ha mandato in tilt tutti gli uffici postali d'Italia fino a poco dopo l'ora di pranzo. «Non è una novità, siamo abituati», dice Flavio Quagliarelli, segretario regionale Uil Poste, che aggiunge: «Noi a livello territoriale non possiamo proprio farci nulla, dobbiamo solo attendere che l'ufficio centrale di Roma riattivi il sistema». Infatti oltre ad essere bloccati gli uffici di Trento con un completo oscuramento del sistema, il disagio ha colpito anche Bolzano e Pergine, dove gli operatori si sono trovati a dover mandare via le persone chiedendo loro di tornare più tardi.

Non è la prima volta che si verifica il problema: proprio a giugno dell'anno scorso c'era stato un tilt informatico durato diversi giorni. In quell'occasione Carlo Pileri, presidente dell'Adoc (Associazione diritti utenti e consumatori) aveva richiesto di attivare la procedura di conciliazione bilaterale, che prevedeva il rimborso danni e il ristoro dei disagi accusati, soprattutto dalle categorie più deboli come i pensionati. Un comunicato delle Poste di questa mattina ha commentato l'incidente così: «Non è un nuovo blackout ma è solo un rallentamento dovuto al picco di richieste nel giorno di pagamento delle pensioni».

Tant'è che nella realtà dei fatti ieri mattina era impossibile eseguire qualsiasi tipo di procedura: l'unico servizio offerto e operativo è stato il ritiro raccomandate. Proprio di questo parla Mario Petitto, segretario generale Cisl-Poste: «I disagi non sono solo per gli utenti ma anche per chi è lì a lavorare, stanco di subire insulti per responsabilità che attengono esclusivamente alla dirigenza delle Poste». Questa quindi la situazione di ieri: un servizio inefficiente, operatori imbarazzati e un problema che emerge annualmente e che non viene considerato come tale rimanendo irrisolto.

Proprio il prossimo lunedì, in un clima di scontento generale, è previsto l'inizio dello sciopero degli straordinari proclamato dalla Cisl-Poste insieme a tutti gli altri sindacati. Petitto aggiunge: «Ormai le nostre proteste si sprecano, ci si chiede come mai la magistratura non sia ancora intervenuta a cercare di capire dove siano le responsabilità della continua interruzione di pubblico servizio». Ieri è intervenuto anche il commissario Agcom, Gianluigi Magri, affermando che «non è accettabile il perdurare dell'incredibile disservizio che sta paralizzando il sistema di Poste italiane. Nell'era della tecnologia e della comunicazione simili episodi minano sia la capacità di garantire un pubblico servizio ma sopratutto la credibilità di chi dovrebbe garantirlo».













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