Lavoro gratuito: premiati 32 profughi della Libia

Volenterosi e abili, frequentano corsi per imparare un mestiere e la lingua Gerola: I disordini di Trento? Siamo fortunati, abbiamo trovato gente seria


di Giuliano Lott


ROVERETO. Quando Gheddafi era ancora al potere, si guadagnavano da vivere come saldatori o carpentieri, ma qualcuno è anche insegnante, e tra loro c’è persino un pastore evangelista. Oggi i 32 profughi libici accolti in Vallagarina stanno seguendo corsi di professionalizzazione, ma nei mesi scorsi hanno lavorato gratis per i vari comuni in cui sono stati distribuiti, occupandosi soprattutto di ripristino dei sentieri di montagna. La Comunità della Vallagarina, che aveva ideato il progetto assieme al Cinformi, all’Agenzia del lavoro e dalla cooperativa Jobs di Mori, li ha premiati. «Molti i loro si sono distinti per la capacità lavorativa. E gente che sa utilizzare vari utensili e attrezzi, che lavorava sodo anche nel proprio paese, e che qui ha avuto modo di fare esperienza nel nostro mondo del lavoro» commenta Fabrizio Gerola, assessore ai servizi sociali di Rovereto, al quale rimpalliamo lo stupore per il contrasto tra i 32 profughi “modello” di Rovereto e i gravi disordini di domenica e lunedì a Trento. Gerola usa la dovuta cautela: «Sono situazioni complesse, servirebbe un’analisi approfondita. Le procedure a cui sono stati sottoposti i profughi è standard, qui come nel capoluogo. Posso dire che in Vallagarina il numero dei profughi è rimasto abbastanza limitato, e molti di loro si sono dimostrati molto abili nel lavoro. Anche i residenti, malgrado la diffidenza iniziale, hanno dovuto riconoscerlo: è gente che lavora sodo, bene e con velocità. Forse qualcosa ha contato anche il fatto che siano stati divisi in piccoli gruppi, forse con qualche prima difficoltà nell’inserimento, ma facilitando l’integrazione. Soprattutto abbiamo avuto la fortuna di trovare gente seria e volenterosa, che si è fatta benvolere». I Comuni coinvolti hanno beneficiato dell’abilità lavorativa dei libici, che in questi mesi hanno sistemato aiuole, bordi stradali, parchi, sentieri. Gratis, per dimostrare – come ha spiegato l’assessore Dorigotti – «che sono buoni lavoratori, che hanno voglia di integrasi nel tessuto sociale della nostra terra e che sperano di trovare un lavoro per avere un futuro». Ai volenterosi profughi la Comunità della Vallagarina ha consegnato un attestato di frequenza al progetto.

Cornelio Cavagna, responsabile della Cooperativa Jobs di Mori spiega che i residenti dei Comuni dove i rifugiati hanno prestato gratuitamente la loro opera, hanno apprezzato. «In molti si sono complimentati per i lavori eseguiti. Hanno visto la volontà e l’impegno di queste persone e il giudizio è stato molto positivo». Una persona ha trovato lavoro come lavapiatti in un ristorante di Rovereto, altri hanno ricevuto contratti a chiamata per lavori in aziende agricole, inventariato, tuttofare, montaggi di palchi e pulizie. Inoltre molti di loro hanno aderito ai corsi di formazione per diventare saldatori, meccanici o operatori per l’installazione di pannelli solari, professionalità molto richieste sul mercato. In cantiere – come ha spiegato Patrizia Toss del Cinformi - ci sono corsi al Cfp Veronesi per imparare il lavoro di magazziniere, pizzaiolo, movimentazione di terra e pratica di allevamento L’unico handicap rimane la conoscenza della lingua italiana: nel merito l’assessore Dorigotti sta pensando assieme al Cinformi a ulteriori corsi di lingua con esercizi di conversazione. La metà dei richiedenti asilo alloggia a Rovereto, gli altri sono a Villa Lagarina (4), Trambileno (8), Mori (6), Vallarsa (6).

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast / Storia

Il Trentino nella Grande Guerra: un fremito dal Trentino irredento

La guerra infuria in Europa, gli uomini tra i 16 e i 50 anni sono al fronte, mentre l’Italia fa i conti con una disoccupazione crescente. In Trentino, come altrove, si dibatte sulla neutralità italiana, criticata dagli “energumeni della parola”. Tra le voci più sonore, quella della fazione che si batte per la “redenzione”, la liberazione dal giogo austriaco.