Lavoro: cresce nel privato, cala nel pubblico 

L’allarme Inps sul “nero” e le infiltrazioni criminali. Calo della cassa integrazione ma non dell’indennità di disoccupazione


di Fabio Peterlongo


TRENTO. Aumenta il numero delle imprese in Trentino, soprattutto quelle di medio-grandi dimensioni, mentre si riducono le piccole. Il turismo rappresenta il settore in cui si concentra l’imprenditoria locale, a cui segue il commercio e il manifatturiero di legno e metalli. Cresce il numero dei lavoratori nel privato, cala nel pubblico. Si riduce in maniera consistente il ricorso alla cassa integrazione ma non quello all’indennità di disoccupazione. Il lavoro «nero» e «grigio» sottrae all’erario 2,5 milioni di euro e si concentra nelle zone di confine (Bassa Valsugana) dove penetrano pratiche criminali sofisticate prima sconosciute nel territorio trentino. Questi sono gli aspetti salienti emersi nel rapporto annuale Inps presentato a Palazzo Roccabruna dal direttore regionale Marco Zanotelli. L’assessore allo sviluppo economico Alessandro Olivi ha commentato: «Bene che le aziende trentine crescano di dimensioni, rispondono meglio alle crisi. Nella prossima manovra finanziaria proporremo lo sgravio Irap per le aziende che offrono contratti stabili e di qualità».

L’economia. Dopo alcuni anni di leggero calo, riprende a crescere il numero delle aziende (+0,2 per cento) e si prefigura un’ulteriore crescita nel 2018 (+0,8%). Crescono anche le imprese agricole, definite da Zanotelli «volano fondamentale per il territorio» (+0,3%). Si segnala la riduzione quantitativa delle piccolissime imprese (sotto i 5 dipendenti), al -1,9 per cento (75% delle imprese totali). Aumentano significativamente quasi tutte le classi di imprese dalle dimensioni maggiori, sia tra le medie che tra le grandi (oltre i 100). «È il segnale - commenta Zanotelli - che il sistema economico trentino sta cambiando forma, si sta riorganizzando secondo criteri di maggiore aggregazione». I settori che guidano l’economia trentina sono il turismo (22% contro il 13% nazionale), commercio (19%), manifattura (13%), in particolare di legno e metalli. Anche il settore costruzioni è solido (12,5% contro 11,5% nazionale) e le attività professionali e tecniche (7,7%).

Il lavoro. I lavoratori iscritti all’Inps sono aumentati nel 2017 del 2,4 per cento , a fronte di un aumento del 5,8% nel privato ed un calo di 2,3 punti percentuali nel pubblico.

Si è ridotto considerevolmente il ricorso alla cassa integrazione, che è passata dagli oltre 6 milioni di ore del 2010 agli attuali 3 milioni; sono aumentate le domande di indennità di disoccupazione, da 32mila del 2016 a 36mila del 2017. La Provincia ha erogato in totale 10 milioni di euro per il reddito di attivazione attraverso Inps e 2,3 milioni mediante il Fondo di solidarietà per lavoratori in crisi aziendale. Nel complesso sono state 1.584 le richieste che sono state presentate per beneficiare del reddito di inclusione provinciale.

Lavoro “nero” e “grigio”. L’Inps ha visitato 362 aziende, riscontrando 106 lavoratori in nero e quasi 300 irregolari, con evasione accertata di 2,5 milioni nel 2017 e di ben 700mila per quanto riguarda il primo quadrimestre dell’anno in corso. Il merito a questo Zanotelli ha spiegato che : «Sono soprattutto aziende del turismo e dell’agricoltura e si concentrano nelle zone del confine come la Bassa Valsugana. Da oltre confine arrivano “competenze criminali” sofisticate e atipiche per il Trentino: con la complicità dei commercialisti si manipolano i contratti in maniera esperta, approfittando delle aziende in crisi».

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