ECONOMIA

LaVis, si va verso il commissario

Le banche hanno chiesto discontinuità per dire sì al piano di salvataggio. Intanto la cantina paga per evitare di fallire



TRENTO. Si va verso il commissariamento della Cantina LaVis. La decisione della giunta provinciale dovrebbe arrivare la prossima settimana, dopo il nuovo no delle banche al piano di salvataggio. Gli istituti di credito (Cassa Centrale e Rurale di Trento) hanno chiesto un netto segnale di discontinuità nella governance come condizione per asseverare il piano di ristrutturazione finanziaria della cantina, indebitata per 50 milioni di euro (più altri 7 verso Isa, la finanziaria della Curia).

Per salvare la LaVis La Provincia si ritrova quindi costretta dunque al passo drastico, quel passo che aveva provato a evitare a fine marzo, quando la giunta aveva nominato l’avvocato Andrea Girardi come affiancatore del cda, un soggetto terzo garante delle procedure. Un intervento che non è bastato a convincere gli istituti di credito, che per mettere mano al loro portafoglio chiedono di avere un nuovo interlocutore al posto dell’attuale amministratore delegato (già commissario) Marco Zanoni.

Il nuovo commissario sarà con tutta probabilità l’attuale tutor Andrea Girardi. Alla cacciata dell’attuale consiglio di amministrazione si arriva dopo una vicenda durata mesi che ha spaccato la stessa giunta. La Provincia ha infatti condizionato il proprio intervento di sostegno alla LaVis ad un piano di risanamento e rilancio sostenuto da tutti i creditori, banche comprese. E dunque solo se le banche daranno il sì al piano, si sbloccheranno anche i soldi di Piazza Dante: una fidejussione di 2,5 milioni a Casa Girelli, il braccio sano della LaVis , e 10 milioni (8 della Provincia, 2 di Cooperfidi) per l'acquisto della parte più vecchia della cantina, un leaseback congelato lo scorso giugno dalla giunta.

Intanto la LaVis ha messo mano al portafoglio per evitare il fallimento. Ieri davanti alla giudice Monica Giannattasio si è tenuta l’udienza per discutere l’istanza di fallimento presentata dall’avvocato Mauro Bondi per conto di una trentina di ex soci che chiedevano di riavere indietro la quota di autofinanziamento soci degli anni 2007 e 2008. Ieri mattina si è presentato in udienza lo stesso amministratore delegato Marco Zanoni che ha spiegato come gli ex soci siano stati tutti pagati per quanto riguarda il 2007. Mentre per il 2008 sono stati pagati solo gli ex soci che hanno presentato istanza di fallimento. In tutto, la LaVis ha versato circa 100 mila euro su un credito di 235 mila euro. L’udienza è stata rinviata al 22 maggio per dare il modo di verificare l’avvenuto pagamento.

La partita con gli ex soci, comunque resta ancora aperta dal momento che il credito totale vantato è di circa 800 mila euro. Da verificare, però, se il credito relativo alle cosiddette riserve è esigibile oppure no. Per questo la battaglia legale rischia di essere ancora molto lunga.













Scuola & Ricerca

In primo piano