Ladri in camera da letto: Povo ha paura

«In pochi giorni quindici colpi nelle case». Sono entrati anche nell’appartamento di una donna che guardava la tv


di Luca Marognoli


TRENTO. Brutto andare a dormire con il terrore che qualcuno, in piena notte, entri nella camera da letto in cui dormi e ti rubi portagioie e pantaloni. É successo alla famiglia di Maria Rosa e Carlo Pedrini, in via della Resistenza 36, la strada che dal centro di Povo porta alla casa di riposo. Ma questa sensazione di timore di vedere violata la propria intimità, oltre che di trovarsi faccia a faccia in casa propria con persone potenzialmente pericolose, è assai diffuso in questo periodo nel popoloso sobborgo collinare cittadino. In pochi giorni, hanno spiegato in questura alla signora Maria Rosa, sono state ben 15 le denunce per furti in appartamento. «Anche Povo sta diventando una specie di Bronx - dice la donna - e ti senti un cittadino di seconda o terza categoria perché non sei per niente tutelato. Ti suggeriscono: mettete l’allarme, dormite con un occhio aperto... e questo vorrebbe dire vivere?».

Le leggi stesse sembrano inadeguate a difendersi dai ladri: nessuno vuole un sistema all’americana dove sei legittimato a tirare fuori il fucile e lasciare a terra stecchito chi viola il tuo domicilio, però è assurdo sentirsi meno tutelati degli stessi malviventi. Il marito della donna, Carlo, ha chiesto lumi ai vigili: «Se trovassi un intruso e lo chiudessi in casa? Potrebbe essere accusato di sequestro di persona..., mi hanno risposto». Passando così dalla parte del torto nei confronti di qualcuno che ti sta svaligiando casa. Paradossi italiani...

Ma veniamo alla cronaca: in casa Pedrini erano le 4.45 del mattino di martedì e i coniugi stavano dormendo nella loro camera, quando la signora Maria Rosa si è svegliata di soprassalto: «Ho visto la luce di una pila che puntava sul portagioie appoggiato sul comò. Vistosi scoperto, l’intruso ha preso la scatola di legno, i pantaloni e la camicia di mio marito, nella speranza di trovarci dentro il portafoglio, ed è sparito».

Secondo la donna i ladri erano tre: un altro in soggiorno e uno all’esterno a fare il palo. L’unica consolazione è la scarsa entità del bottino: «Ci avevano già derubato due o tre anni fa e da allora non teniamo più oggetti di valore», continua Maria Rosa. «Hanno preso tre orologi vecchi dalla camera, degli orecchini dal bagno, il mio orologio dorato in soggiorno». Il portagioie è stato ritrovato abbandonato nel parcheggio pubblico sovrastante. «Ora mi chiedo: bisogna aspettare che ne facciano venti di furti perché intervengano con efficacia? Violano la tua privacy entrando nella casa che ti sei costruito facendoti un mazzo così», lamenta la padrona di casa. «Se queste persone sono senza lavoro vanno mandate via: non lo sono mai stata, ma sto diventando razzista...».

I ladri sono entrati dalla finestra del soggiorno, praticando un foro con il trapano accanto alla maniglia. Il signor Carlo, che è falegname, lo ha riparato personalmente, ma resta la paura per le prossime notti: «Che entrino in casa tua mentre sei dentro è brutto, davvero brutto», commenta.

A Oltrecastello i topi d’appartamento hanno tentato di entrare nella palazzina di Silvana Ticò e in altre vicine. Roberto Debiasi, titolare dell’Oltre Bar, sente gli avventori lamentarsi quotidianamente: «Al mio collega del bar in piazza hanno svuotato le slot, un mese fa», dice. «Qui davanti continuano a fare multe per divieto di sosta, ma sarebbe meglio che si dedicassero ai controlli per la sicurezza».

Non solo furti in casa: altri avventori citano la Bmw appena portata via all’imprenditore Pedrolli, nella piazza di Gabbiolo. Colpita dai furti anche Sprè. «Un mese fa qui sotto hanno scassinato una macchina», dice Giovanni Mesisca, gerente della locale Coop. «Delle 15 case di Oltrecastello in 3 o 4 anni saranno entrati in una dozzina. L’anno scorso se ne sono andati con un sacco di ori. Vengo dalla Campania e posso dire che ci stiamo avvicinando alla realtà di Napoli».

Al Villaggio Marzola, in via Salè, sono addirittura tre le famiglia derubate. Nella casa di Livio Moratti sono entrati forzando la finestra della cantina: «Hanno portato via le borse di mia moglie e il mio portafoglio, li hanno svuotati dei soldi e hanno lasciato tutto sull’aiuola qui davanti. Non avrei mai detto che sarebbero venuti in un complesso di case chiuso e popolato come questo. Hanno coraggio». Ladri spudorati, dunque. Al punto da agire mentre una donna guardava la tv, in una schiera vicina. «Erano le 5 di mattina», racconta il marito Pio. «Abbiamo sentito un rumore e siamo corsi a guardare dal balcone». Anche qui borse e portafogli erano per terra, naturalmente vuoti.

«La gente è preoccupata», commenta Chiara Maule, presidente della Circoscrizione. «Anche in passato c’erano stati furti, ma nelle ultime settimane sono state colpite un po’ tutte le frazioni. L’unica cosa che possiamo fare noi - e l’abbiamo fatto - è chiedere al Comune un’intensificazione dei controlli».

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