La zanzara tigre punge sempre di più

Presenza in crescita rispetto all'estate scorsa a causa delle continue piogge


Serena Bressan


TRENTO. Arrivano il caldo e i temporali. E arriva anche la zanzara tigre. Un insetto che proviene dal sud-est asiatico e che da vent'anni ha attecchito nel nord Italia. E, quindi, anche in Trentino. Un insetto fastidioso, le cui punture possono provocare pomfi dolorosi. Ma, non sembra che possa trasmettere malattie infettive. «I focolai di zanzara tigre esistenti in provincia hanno raggiunto il capoluogo. Perciò, è stata attivata una collaborazione con il Museo delle scienze al fine di monitorarne la presenza», ha spiegato l'assessore all'ambiente del Comune di Trento Michelangelo Marchesi. «Questa partnership, che ha coinvolto anche l'Azienda sanitaria, è servita per la messa appunto di misure di contrasto e di attività di sensibilizzazione in quest'ambito».

Il Museo delle scienze si sta occupando del monitoraggio della zanzara tigre nell'area comunale, tramite il posizionamento di 50 ovitrappole in diversi siti della città. Ogni settimana, da maggio ad ottobre, le trappole sono ritirate per contare le uova deposte dagli insetti e individuare i focolai per la disinfestazione. «Le ovitrappole sono presenti in un'area che si estende da via Brennero fino alla località Stella, in prossimità del McDonald's. Il loro posizionamento, rispetto allo scorso anno, è stato anticipato di tre settimane viste le alte temperature di maggio», ha specificato Valeria Lencioni, conservatore della sezione zoologia degli invertebrati e idrobiologia del Museo di scienze». «Lo scorso anno sono state individuate circa 28 mila uova e il picco più alto si è avuto a fine agosto. Pertanto, ne aspettiamo un altro nelle prossime settimane».

Il monitoraggio ha dimostrato un andamento costante nella presenza della zanzara tigre nei due anni consecutivi. Però, se nel 2010 sono state raccolte 6044 uova dal 14 giugno al 2 agosto, nello stesso periodo di quest'anno il loro numero è salito a 8705. Via dei Molini, via al Desèrt, località Stella, l'area del cimitero, via Volta e via Einaudi sono le zone della città più popolate dall'insetto nel 2011. «La Clarina e l'area di Trento Sud sono i posti più problematici - ha continuato l'esperta -. I dati sono stati comunque messi in relazione con la piovosità e la temperatura, tenendo conto anche dell'attività di disinfestazione».

Infatti, sin dal mese di maggio, la ditta Ecoservice di Rovereto è stata incaricata dal Comune di immettere ogni due settimane nei tombini delle strade a rischio delle pastiglie di un larvicida, denominato Diflubenzuron. Ma, il clima umido di questi mesi ha aiutato la diffusione dell'animale. «Tutti i ristagni d'acqua sono potenziali siti per la deposizione delle uova, dalle fontane ai sottovasi» ha sottolineato Tiziana Friz del Servizio ambiente del Comune. «La disinfestazione nelle strade pubbliche non basta, perché ogni cittadino dovrebbe cercare di evitare la formazione di depositi d'acqua nei propri terrazzi e giardini». Per quanto fastidiosa, in ogni caso, la zanzara tigre «non è al momento un problema sanitario», ha concluso la dottoressa Alessandra Zannini, dell'Azienda sanitaria.

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