La vittima: «Sono ancora sotto choc» 

La donna dopo il ricovero al pronto soccorso è tornata a casa protetta da famigliari e amici



TRENTO. «Sono ancora sotto choc, è un momento terribile». Non ha voglia di parlare la donna vittima della aggressione di domenica sera. È tornata a casa nel pomeriggio e accanto a lei ci sono dei famigliari e un medico. Sì perché le lesioni fanno male, ha bisogno di aiuto e di cure. Attorno a lei le persone che le vogliono bene e che la vogliono tutelare. Quello che è successo non si potrà mai dimenticare mai. Ci sono i ricordi ma ci saranno anche gli sfregi a riportare sempre la memoria a quegli attimi, a quell’aggressione fatta con la lametta e con il coccio di bottiglia. Ora non è il tempo delle parole ma del riposo dopo una notte molto difficile. L’arrivo della polizia e dell’ambulanza, le prime cure sul posto e poi il ricovero al pronto soccorso. Le visite, gli esami, le operazioni di sutura, Lunghi minuti mentre altri si prendevano cura del suo corpo. E quella sensazione di paura che non se ne va. E poi di nuovo la polizia. Aiutata dagli agenti, la sempre più puntuale ricostruzione di quello che era accaduto. Le tessere che si mettono una vicina all’altra per dare il quadro d’insieme. E quindi la decisione, presa da lei e solo da lei, di troncare il rapporto, la gelosia di lui, le minacce di morte che sembravano essere solo parole. E poi l’esplosione della violenza. Quella lametta che colpisce e colpisce di nuovo il suo volto. La paura che diventa paura di morire. E poi la bottiglia rotta e il coccio utilizzato sempre come arma per ferire, sempre contro di lei. E poi la fuga di lui e l’arresto.













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