La Svp è sotto accusa «La giunta sapeva»

Caso Sel: per le opposizioni «Laimer non può aver fatto tutto da solo» Theiner: «No ad attacchi indiscriminati». Durnwalder: «Non mi dimetto»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. La Svp da ieri gioca in difesa. Secondo i partiti di opposizione (Verdi, Freiheitlichen, Fli, Sf e BürgerUnion) la giunta provinciale, e in particolare il governatore altoatesino Luis Durnwalder, non potevano essere all'oscuro della vicenda Sel e del tentativo dell'ex assessore Michl Laimer di cambiare oltre il termine le offerte per l'assegnazione di 12 concessioni per altrettanti centrali idroelettriche. I «big» della Stella Alpina, invece, fanno quadrato: «Non tolleriamo accuse indiscriminate che possano gettare un'ombra su tutto il partito» ha commentato l'Obmann Richard Theiner; «Laimer è stato uno sciocco e ha commesso un grave errore, ma non per questo possono essere messi in discussione il presidente della giunta provinciale e gli altri assessori, al punto da chiederne le dimissioni. Io resto al mio posto», ha tuonato Luis Durnwalder.

L'affondo più deciso viene dai Verdi secondo i quali «Laimer non può aver fatto tutto da solo». Primo: la Provincia, proprietaria del 93,8% della Sel, non poteva non sapere - secondo Hans Heiss e Riccardo Dello Sbarba - «che i finanziamenti per i piani ambientali stanziati dalla Sel il 29 dicembre 2005 e inseriti nelle domande di concessione erano di 120 milioni il 29 dicembre 2005 e di 377 milioni nei progetti su cui la giunta nel 2009 ha deciso sulle stesse concessioni»; Secondo: «La Sel aveva depositato le proprie domande nell'ufficio dell'assessore Laimer e l'assessore le aveva trattenute per 5 mesi senza trasmetterle all'ufficio competente come risulterebbe dal verbale firmato dal direttore dell'ufficio elettrificazione Hans Unterholzner»; Terzo: «Fu la giunta provinciale a scrivere la legge per le gare delle centrali ex Enel in modo vago, creando i presupposti per possibili anomalie nelle procedure». Quarto: «La giunta provinciale conosceva il contratto Sel-Enel che obbligava la Sel - prima ancora delle gare - a vincere tutte le grandi concessioni, pena dover pagare a Enel salati conguagli. In totale 204 milioni di euro». . Per Sigmar Stocker dei Freiheitlichen «è strano che Durnwalder non sapesse nulla. Laimer si è comportato in questo modo perchè è cresciuto all'interno di un sistema che evidentemente tollerava o legittimava questi comportamenti. La Svp, una volta, era ben altra cosa». Per Sven Knoll di Südtiroler Freiheit «Laimer si è dimesso per salvare la Svp», mentre per Alessandro Urzì (Fli) «al di là della responsabilità diretta di Laimer, che con ogni probabilità ne risponderà penalmente, è inimmaginabile che non si avesse cognizione di una situazione quantomeno anomala. Resta da capire chi è il mandante politico. Di sicuro bisogna stroncare un sistema all'interno del quale si stava costruendo un castello di interessi». Secondo Andreas Pöder (BürgerUnion) «ogni cittadino, qualora dovessero essere annullate le concessioni attribuite a Sel, avrebbe titolo di costituirsi parte civile». Elmar Pichler Rolle (Svp) dice di non essere al corrente «di chi sapeva e chi no» ma sottolinea che per lui era «assolutamente impensabile che potesse accadere una cosa simile». Il governatore altoatesino Luis Durnwalder ammette di aver parlato con Laimer poco prima delle dimissioni da consigliere provinciale: «Spero che in quest’occasione abbia detto tutto quello che sapeva: di sicuro nessuno in giunta era al corrente del suo operato. Il partito non gli aveva dato alcuna direttiva per modificare e migliorare le offerte della Sel».

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