«La strada in località Bettega è sicura»

I tecnici provinciali e l’assessore Gilmozzi a Castello rassicurano i residenti in Tesino: «La frana non è più un pericolo»


di Silvia Fattore


CASTELLO TESINO. La Sp 78 in località Bettega a Strigno è sicura e gli interventi per ripristinare la viabilità a doppio senso hanno avuto tempi lunghi solo perché la situazione geologica in quel punto è complessa. A dirlo sono i funzionari e dirigenti della Provincia che mercoledì sera a Castello hanno incontrato, con all'assessore Gilmozzi, la popolazione del Tesino. La serata si è svolta a seguito della protesta che si era tenuta in località Bettega a maggio e che aveva coinvolto un centinaio di persone. I manifestanti in quell'occasione avevano chiesto due cose: la conferma che la strada su cui i loro figli viaggiano tutte le mattine sia sicura, e la variante.

Per il primo punto sono state date, grazie alle spiegazioni di Luciano Martorano, dirigente del Servizio opere stradali, di Paolo Campedel, funzionario geologico, e di Roberto Coali, dirigente del Servizio bacini montani, risposte chiare: il versante sta franando, però in modo lento e quindi non pericoloso.

«In quella zona la situazione geologica è molto complessa - ha detto il geologo Campedel - ci sono dei movimenti franosi latenti di circa un paio di millimetri l'anno. Durante il 2013 si è mossa la parte bassa del versante, e successivamente quella alta con una velocità superiore rispetto al passato a causa delle abbondanti precipitazioni. Inoltre più a nord si è individuata un'altra area di dissesto».

«Date le circostanze - ha proseguito Coali - l'obiettivo del nostro intervento non è quello di stabilizzare l'intera frana, che di per sé non è pericolosa perché si muove molto lentamente, ma piuttosto quella di bloccare con delle apposite strutture il settore più in alto fermando di conseguenza il movimento della parte bassa. Questo lavoro, però, è molto delicato. Basti pensare che l'anno scorso se fossimo intervenuti troppo in profondità nel terreno avremmo ottenuto l'effetto contrario».

Sempre riguardo la messa in sicurezza della strada, i dirigenti hanno sottolineato che «il ritardo dei lavori è dovuto alla complessità della situazione che ha richiesto mesi e mesi di raccolta dati per poi capire quale fosse il modo migliore di agire».

Dopo la spiegazione tecnica è intervenuto l'assessore Gilmozzi. «Ho voluto venire di persona in Tesino per rassicurare la popolazione - ha detto -: non c'è nessun pericolo per la sicurezza. Abbiamo affidato il problema ai migliori esperti della Provincia senza guardare ai costi. La situazione geologica di quella zona purtroppo è complessa e di più non possiamo fare».

Inevitabile, poi arrivare sul discorso della variante che ha creato qualche tensione tra i presenti in platea. E qui l'assessore è stato chiaro: «L'opera è stata rimandata non perché non la si voglia fare ma perché mancano le risorse. La situazione del Paese ci ha imposto di fare delle scelte. Non potevamo appaltare i lavori sapendo che non ci sarebbero stati i fondi per coprirli. Piuttosto ci si dovrebbe chiedere come mai non è stata realizzata quando c'erano i soldi per farla».













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