il caso

La storia di una multa a Trento nel “Caffè” di Gramellini. Il Sindaco replica

«Non ho il potere di dispensare a mio piacimento i cittadini dal pagamento delle multe, il codice della strada è superiore al sindaco, bisogna farsene una ragione», scriva Ianeselli sui social



TRENTO. Si parla di Trento oggi sulla rubrica “Il Caffè” di Massimo Gramellini, sul Corriere della Sera, in merito ad una multa da 45 euro comminata al professor Giuseppe Scaglione la mattina del 21 maggio 2017, poi non pagata e lievitata negli anni a 860 euro. Che il sindaco Franco Ianeselli, noto ciclista, avrebbe consigliato al professore di pagare invece che schierarsi dalla sua parte. Immediata la replica del primo cittadino sui social.

«Ringrazio Gramellini per avermi strappato un sorriso con il suo “Caffè” – replica il sindaco Franco Ianeselli – con la stessa ironia mi denuncio allora doppiamente colpevole. La prima volta come ciclista macchiatosi della stessa infrazione contestata a Giuseppe Scaglione, avendo io saltuariamente percorso attraversamenti pedonali incurante del pericolo in sella alla mia bici. La seconda volta, nonostante l’indole ad imperare che mi viene talvolta ascritta, per non essere stato ancora capace di arrogare a me il potere insindacabile e assoluto di dispensare a mio piacimento i cittadini dal pagamento delle multe che ricevono. Ma il codice della strada è superiore al sindaco, bisogna farsene una ragione».

«Ironia a parte – conclude il Sindaco – sono in contatto con il prof. Scaglione che non ho il piacere di conoscere. Mi ha scritto di aver deciso di saldare le due multe risalenti al 2017, contro le quali non ci risulta abbia mai presentato ricorso. Lo incontrerò volentieri, magari per un "caffè", nei prossimi giorni».

C.L.
 













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