La ripresa c'è: 4 mila nuovi assunti in Trentino

Ma a trainarla sono i contratti a termine. Cala ancora la cassa integrazione



TRENTO. È una ripresa economica ancora limitata e fragile, ma c'è. Lo dicono i dati sulle assunzioni: nel 2010 sono state 134 mila, quasi 4 mila in più del 2009, con un saldo di 323 rapporti di lavoro in meno. La crescita delle assunzioni è trainata dai contratti a termine, in particolare quelli a chiamata (+38%). A febbraio, per il quarto mese consecutivo, la cassa integrazione è in calo nell'industria. Scendono anche gli iscritti alle liste di mobilità, ma nell'ultimo anno sono cresciuti del 9,5%. I dati sono stati pubblicati dall'Osservatorio dell'Agenzia del lavoro, e consentono di fare il punto sul mercato del lavoro trentino. La buona notizia riguarda i nuovi posti di lavoro. Assunzioni.Nel 2010 le assunzioni in provincia sono state 134.040, 3.955 in più rispetto al 2009 (+3%): è questo un dato molto positivo, considerato che tra il 2008 e il 2009 il calo delle assunzioni aveva raggiunto le 8.100 unità, che andavano a sommarsi alla perdita di altri 4 mila posti di lavoro tra 2007 e 2008. Guardando al saldo tra assunzioni e cessazioni, il 2010 chiude con un dato negativo di 323 unità, ma siamo nell'ordine di poco più di un decimo rispetto al dato negativo di 3.078 del 2009. Nell'industria le assunzioni sono state ben 2.731 in più (+16%), legate principalmente al settore manifatturiero, dove per altro nel 2010 la perdita di posti di lavoro supera i nuovi posti creati di mille unità. Recupero di posti di lavoro anche nel terziario (+1,5%), mentre fatica l'agricoltura (-1,7%). Contratti brevi.La ripresa dunque si vede, ma - avverte l'Agenzia del lavoro - è ancora limitata: siamo lontani dalle 142 mila assunzioni del 2007, l'anno che ha preceduto la crisi, e soprattutto è una ripresa fragile, visto che a trainare le assunzioni sono in larghissima parte i rapporti di lavoro a breve e a brevissimo termine. In particolare i contratti di somministrazione sono aumentati del 17,6%, addirittura del 38,7% la crescita dei contratti intermittenti o a chiamata, legati soprattutto al comparto turistico-alberghiero. Calano, seppure di poco (-159 unità) i contratti a tempo indeterminato. La cassa integrazione. Per il quarto mese consecutivo, a febbraio è calato il ricorso alla cassa integrazione per l'industria: nei primi due mesi del 2011 si registra un intervento dell'Inps per 187 mila ore, contro le 487 mila dello stesso periodo del 2010 (-61,6%). La mobilità. Se i dati sulla cassa integrazione suggeriscono ottimismo, altri indicatori indicano che le difficoltà delle imprese non sono finite. Si tratta dei nuovi ingressi nelle liste di mobilità. Dopo aver raggiunto il livello più alto a gennaio (4.665), il numero di iscritti in mobilità è sceso leggermente a febbraio, arrivando a 4.547. Ma negli ultimi dodici mesi la crescita è stata continua e ha comportato un aumento di circa 400 iscritti (+9,5%). Dopo il picco di gennaio l'attuale numero rappresenta il livello più alto delle liste di mobilità dall'inizio della crisi. A livello settoriale è il terziario a registrare la crescita più forte, con più della metà dei 400 nuovi iscritti.

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