La Provincia assume ancora: concorsi per tre nuovi dirigenti

Bandi per Servizio legislativo, rapporti con il Consiglio e rapporti Stati-Regioni nonostante la riorganizzazione. Gilmozzi: profili specifici che ora mancano



TRENTO. Tre concorsi per altrettanti nuovi dirigenti. A cui affidare il Servizio legislativo, i rapporti con il Consiglio provinciale e quelli istituzionali Stato-Regioni. Riservato il primo, e per titoli: aperto cioè solo a chi è già direttore da almeno tre anni. Pubblici per esami gli altri due, ai quali quindi possono anche partecipare anche “esterni”, benché in possesso di specifici requisiti. Facile prevedere, che le tre decisioni della giunta provinciale, assunte venerdì scorso con altrettanti provvedimenti, non mancheranno di sollevare critiche da parte dei sindacati. Anche perché, nelle tre delibere, solo in un caso (il concorso per il Servizio legislativo) si dice che le organizzazioni dei lavoratori sono state preventivamente informate. Già nei mesi scorsi infatti, in occasione di casi analoghi, Cgil, Cisl, Uil e la Fenalt, il sindacato dei provinciali, si erano fatte sentire polemicamente, sottolineando l’incongruità di nuovi concorsi per dirigenti a fronte dell’esubero funzionale degli stessi, provocato dalla riorganizzazione della macchina burocratica avviata ormai da un paio d’anni dalla giunta.

Comunque sia, la decisione è presa. Anzi, le tre decisioni. E l’assessore al personale Mauro Gilmozzi le difende con convinzione: spiegando che non si tratta di provvedimenti in deroga al piano complessivo di riassetto della burocrazia di piazza Dante, che quei tre incarichi anzi vi rientrano, in particolare la preposizione al Servizio legislativo e quello relativi ai rapporti con il Consiglio provinciale, entrambi di nuova creazione. Mentre per il terzo, che già esiste, va trovato un nuovo responsabile poiché l’attuale presto libererà il posto. Ma soprattutto, aggiunge l’assessore, la sforbiciata alle poltrone prevede comunque una piccola parte di nuove assunzioni e promozioni, anche a fronte della moltiplicazione di dirigenti e direttori che di fatto, con la nuova organizzazione (che, eliminandone, accorpa Servizi e Uffici) si ritrovano senza più compiti da svolgere. E in questi tre casi, afferma, le competenze richieste per guidare tali strutture non si “ritagliano” sul personale rimasto senza incarichi. Nel senso che i profili professionali ricercati sono talmente specifici, oltre a richiedere esperienza pluriennale nei tre settori, da rendere necessaria la scelta di indire i concorsi. E in effetti negli allegati alle delibere i requisiti indicati per la partecipazione sono numerosi e “pesanti”. A breve la Provincia fisserà anche i termini per la presetazione delle domande.

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