La pesca? La scegli con la webcam

Giudicarie, l’Associazione lancia il progetto per verificare la qualità dei fiumi. Piattaforme per disabili


di Ettore Zini


GIUDICARIE. Forse non sarà possibile misurare la temperatura dell’acqua, una delle componenti determinanti per chi di pesca, nei fiumi e nei torrenti di montagna se ne intende. Ma visionare, da chilometri e chilometri di distanza, quantità e qualità delle acque, e persino il sasso o l’anfratto da cui vorresti buttare la lenza, quello sì.

Nei prossimi mesi, per tutti i Mister Fish d’Italia ci sarà la possibilità di monitorare, a distanza, il luogo di pesca preferito, senza doversi sobbarcare levatacce inutili o trasferte dai cestelli vuoti. Rientra in un nuovissimo progetto di rilancio della pesca in Giudicarie, cui concorrono l’associazione Pescatori Alto-Sarca, i Consorzi Turistici, le Apt, e soprattutto la Comunità di Valle di Tione.

Come per le piste da sci, ormai visibili tramite webcam da ogni dove, anche per i fiumi Sarca e Chiese l’occhio delle telecamere sarà il grande promoter del turismo nostrano, intenzionato a recuperare le centinaia di affezionati della canna che negli anni Sessanta e Settanta affollavano le loro rive. Oggi i tempi sono cambiati. E anche la pesca ha subito grandi trasformazioni. Un tempo, frotte di cannisti gremivano gli alberghi e le rive dei fiumi nostrani puntando sulla quantità. Più pesci pescavi e più eri bravo. Oggi, nella hit parade del momento, c’è il “no kill”, dove il prelievo è nullo e la soddisfazione del pescatore sta nel dimostrare la grande abilità nel “blandire” la trota o il temolo con un amo senza ardiglione, per poi ributtarlo in acqua, magari dopo aver immortalato l’evento con un “click” ricordo.

Il trend non è solo nazionale. Ma europeo. E nelle valli Giudicarie, famose per la pescosità di fiumi cristallini come Sarca (300 chilometri) e Chiese (150 chilometri), il fenomeno è stato testato con successo da associazioni pescatori e consorzi turistici, oggi più che mai intenzionati a fare della pesca un argomento di grande attrazione turistica.

Da qui un progetto molto articolato che punta a un’offerta di qualità, abbinata web e a proposte in grado di permettere l’accesso ai fiumi anche agli anziani con problemi di mobilità e ai disabili. Ecco dunque quanto sarà messo in campo già nei primi mesi del 2015. Prima di tutto, un complesso sistema di webcam (sei, inizialmente), capaci di monitorare l’alveo del fiume nei luoghi di maggior interesse. Le telecamere, complete di pannelli fotovoltaici, daranno un’immagine costane e aggiornata dello stato dell’acqua, quindi delle sue condizioni di pescabilità, anche tramite computer o smartphone. Poi, una serie di piattaforme in zinco-legno affacciate, non solo su laghi come Cornisello, Strembo o Ponte Pià, ma anche lungo fiumi rigogliosi come Sarca e Chiese. L’obiettivo è facilitare l’esercizio della pesca ad anziani con problemi di deambulazione e a pescatori diversamente abili che non vogliono rinunciare allo sport della pesca. Infine, brochure didattiche, filmati e strumenti digitali di informazione, in grado di permettere l’acquisto a distanza dei permessi di pesca e di localizzare l’itinerario del corso d’acqua tramite Gps. Una pesca insomma digitalizzata, alla portata di tutti. Pronta a lusingare anche l’appassionato più esigente che prima di partire per la battuta alla trota vuole essere certo che la sua “trasferta”non sarà infruttuosa e disturbata da imprevisti.

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