la tragedia

La morte di Bort è omicidio stradale

La procura di Trento applica per la prima volta in provincia il nuovo reato. L’investitrice rischia da due a sette anni



TRENTO. Giovedì ha travolto e ucciso il sessantatreenne Mario Bort mentre sulle strisce pedonali stava attraversando la provinciale 71 in località Valle di Fornace. Ora la procura di Trento, nella persona del sostituto procuratore Licia Scagliarini, ha aperto un fascicolo e la ventunenne di origine marocchina residente a Fornace che era al volante della Peugeot è indagata per il reato di omicidio stradale.

È la prima volta che accade nella nostra provincia da quando, il 23 marzo scorso, il Parlamento ha approvato la legge che inserisce nel codice penale il delitto di omicidio stradale con un drastico inasprimento delle pene. Si tratta ovviamente di un primo passo, in attesa che tutti gli accertamenti siano completati da parte dei carabinieri del Radiomobile di Trento. Un primo dato è comunque certo: gli esami alcolemici del sangue compiuti sulla ragazza immediatamente dopo l’investimento mortale hanno avuto esito negativo.

La giovane, insomma, che per lo choc è svenuta e ha dovuto essere ricoverata al Santa Chiara, non aveva bevuto alcolici. Certo è, purtroppo, che la Peugeot stesse viaggiando ad una velocità ben superiore rispetto al limite dei 50 orari in vigore in quel tratto. Per questo, l’iscrizione nel fascicolo è riferita al comma 1 dell’articolo 589bis, quello che prevede una pena da due a sette anni di reclusione per il «conducente di un veicolo a motore che, procedendo in un centro urbano ad una velocità pari o superiore al doppio di quella consentita e comunque non inferiore a 70 chilometri orari, ovvero su strade extraurbane ad una velocità superiore di almeno 50 chilometri rispetto a quella massima consentita, cagioni per colpa la morte di una persona».

Giovedì pomeriggio Mario Bort era al lavoro per la ristrutturazione dei locali al piano terra della sua abitazione, destinati a diventare un negozio multiservizi. Il pensionato era costretto ad attraversare in più occasioni la strada perché sul lato opposto rispetto a quello dove si trova la sua casa c'era del materiale edile necessario per gli interventi.

Un attraversamento che avrebbe dovuto essere sicuro visto che, proprio davanti all’edificio, ci sono delle strisce pedonali. Ma non è bastato. Ad un certo punto, infatti, mentre Bort si accingeva ad attraversare è arrivata la Peugeot blu diretta verso Civezzano e guidata dalla giovane ora indagata. Per fare completa luce su cosa sia esattamente successo, stanno ancora lavorando i militari dell’Arma, ma pare certo che la macchina viaggiasse a velocità sostenuta. Bort è stato centrato in pieno e scaraventato sull’asfalto a diversi metri dal punto d’impatto. Inutile ogni tentativo compiuto dai sanitari del 118, arrivati sul luogo dell’incidente sia con l’ambulanza che con l’elicottero, di strappare alla morte il pover’uomo.

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